A cinque mesi dalle elezioni con le quali gli elettori tedeschi, pur ridimensionando la Cdu di Angela Merkel, avevano deciso di riconfermare comunque la fiducia alla Cancelliera, quest’ultima si appresta a portare a casa il quarto mandato consecutivo raggiungendo così il record del grande Conrad Adenauer, l’eroe della ricostruzione postbellica. Da stanotte infatti quella Grosse Koalition, formula all’inizio delle consultazioni data dapprima come impossibile, e poi come non praticabile per via di una serie di veti del Spd, è realtà.
Angela Merkel e Martin Schulz hanno fatto quello che molti nell’interesse del particolare stato di grazia della Germania definiscono un matrimonio di convenienza che possa assicurare altri anni di stabilità politica ed economica al Paese.
L’intesa comunque, è bene dirlo subito, è stata raggiunta su una serie di accordi e compromessi che vedono il partito di maggioranza relativa della Cancelliera lasciare agli avversari, da oggi alleati, tre importantissimi dicasteri.
Tre ministeri “pesanti” sempre appannaggio della Cdu vanno alla Spd: gli esteri (cui con ogni probabilità andrà lo stesso Schulz), le Finanze tenute saldamente in mano fino alla sua elezione a presidente della Repubblica da Wolfgang Schauble, il falco del rigore monetarista della Cdu, ed il ministero del Lavoro, dicastero “sensibile” richiesto a gran voce dalla sinistra Spd che nel corso delle trattative non ha mancato di sottolineare i rischi di perdita dei consensi legati “all’abbraccio mortale” con la Cancelliera che ora si appresta a governare di nuovo la Germania per altri cinque anni.
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