Il comandante dei pasdaran ha quindi sostenuto che molti dei rivoltosi arrestati durante i disordini scoppiati in alcune città del Paese hanno ricevuto addestramento da “forze anti-rivoluzionarie e dai terroristi dell’Mko“, ovvero dai Mujaheddin del Popolo Iraniano, organizzazione al bando in Iran per terrorismo. Il “tempestivo intervento” delle forze di sicurezza ha permesso di “catturare rapidamente i capi della sedizione”, ha proseguito il generale, precisando che i Guardiani della Rivoluzione sono intervenuti in modo “limitato” per sedare le rivolte solo in tre province iraniane: Isfahan, Lorestan e Hamedan. Jafari ha infine puntato il dito contro “Stati Uniti, sionisti e sauditi“, accusandoli di aver ordinato a “un certo numero di gruppi terroristici” affiliati al sedicente Stato islamico di entrare in Iran per compiere “atti di sabotaggio ed esplosioni”.
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