Ha perso un occhio e si è ferito gravemente al volto e alla testa, tutto per un gioco di moda fra adolescenti su Youtube. Si chiama Duct Tape Challenge l’ultima ‘follia’ di chi non sa davvero ammazzare la noia ma non conosce neanche il valore della vita, della propria vita.
Duct Tape Challenge può sembrare un gioco innocente, fino a quando, come nel caso del 14enne di Washington, Skylar Fish, non ti porta a un passo dalla morte. Skylar è infatti la prima vittima della sfida del nastro adesivo, competizione in cui i ragazzi ‘nominati’ dagli amici si legano fra loro nelle posizioni più disparate e si riprendono mentre tentano di liberarsi per poi pubblicare il video e nominare a loro volta il prossimo sfidante. A darne notizia è il Daily Mail.
Ed è proprio cercando di liberare braccia e gambe dal nastro adesivo che il 16 gennaio scorso Skylar è caduto a faccia in avanti contro la cornice in metallo di una finestra per poi finire violentemente contro la parete, ferendosi all’occhio sinistro e spaccandosi la testa. Colpito da aneurisma cerebrale, il teenager è stato trasportato all’Harborview Medical Center dove gli sono stati applicati 48 punti – da orecchio a orecchio – per chiudere la ferita alla testa. L’emorragia al cervello ha inoltre richiesto un intervento chirurgico d’urgenza, mentre i nervi dell’occhio sono stati schiacciati dall’impatto.
Lunedi scorso Skylar è stato trasferito in un ospedale pediatrico dove trascorrerà le prossime settimane e seguirà un programma di riabilitazione ospedaliero per imparare nuovamente a svolgere le attività quotidiane di base. I medici non sono ancora certi che il ragazzo potrà recuperare il danno all’occhio sinistro, per ora cieco.
Ma intanto sono ancora centinaia i ragazzi che ogni giorno continuano a sfidarsi su Youtube. Per questo la madre di Skylar, Sarah, ha lanciato un appello via social media ai genitori dei ragazzi, avvertendoli dei pericoli della Duct tape challenge.
Duct Tape Challenge non è l’unica ‘sfida alla sorte’ dei ragazzi delle ultime generazioni. C’è anche il gioco del selfie estremo, il “daredevil selfie”, mentre il treno ad alta velocità giunge alle spalle e sembra travolgerti, oppure l’assurdo “salto dal balcone” e, ancora, il gioco all’autoscontro percorrendo un tratto di strada contromano.
Giochi? Più verosimilmente sfide di chi nella sua breve vita, che troppo spesso si conclude così, non ha alle spalle una famiglia a fargli da guida, a spiegargli ciò per cui vale veramente impegnarsi e rischiare. Vite spezzate sì, rese inutili proprio dalla noncuranza di tanti adulti.
A.B.
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