Ancora disagi per i romani, privati anche questa mattina del più che indispensabile servizio di trasporto sotterraneo. A fermarsi questa volta la linea B, causa “un guasto tecnico” per il quale si è reso necessario evacuare alcuni treni. L’interruzione è stata annunciata intorno alle 7 dall’Atac che ha parlato della “rottura della rete aerea di alimentazione”. Per ovviare al grave inconveniente, causa di ritardi, disagi e nervosismo, ai cittadini sempre più provati dai disservizi di questa città che perde pezzi,sono stati aperti i varchi Ztl che normalmente impediscono l’accesso ai non autorizzati nella fascia oraria 06.30-18.00 dei giorni feriali.
“Abbiamo deciso di aprire i varchi Ztl perché non possono essere i cittadini a pagare decenni di scelte politiche sbagliate”, ha annunciato Ignazio Marino. Giusta la disposizione per agevolare il traffico e limitare i disagi di questo giovedì di fine ottobre. In realtà il provvedimento estemporaneo, concertato tra Atac e assessorato alla mobilità e trasporti, il sindaco dimissionario lo ha fatto ‘proprio’ per mettere, una volta di più, le mani avanti e giustificare l’immobilismo, anche nei rami dei trasporti, dei due anni e mezzo di amministrazione dicendo che “nei primi due anni di amministrazione della città ci siamo dovuti occupare di un debito di 874 milioni di euro e portare i conti in pareggio. Ma rimane il fatto che per decenni non sono stati fatti lavori di manutenzione, per cui adesso servono almeno 250 milioni di euro”.
Ora il Campidoglio invoca un commissario straordinario anche per la metro: “C’è bisogno di un commissario straordinario per i trasporti di Roma con i fondi per fare la manutenzione e che abbia tutti i poteri necessari”, ha ammesso l’assessore alla mobilità capitolino Stefano Esposito. “Abbiamo un appuntamento settimanale con i disagi della metro. La situazione è molto delicata ed è determinata dalla mancanza di manutenzione negli ultimi 10 anni. Facendo la manutenzione si eviterebbero guasti e interruzioni. Il commissario straordinario da solo non basta. Servono per la manutenzione 250-300 milioni di euro e tre anni di tempo. Renzi sta cercando di recuperare più risorse possibili per questo tema nella legge di stabilità. Avremo delle certezze quando il premier rientrerà in Italia dal viaggio in Sud America la prossima settimana. Io ho lasciato tutto il piano degli interventi necessari a disposizione del commissario. Per questo ruolo di commissario serve una figura tecnica, io non farò il commissario, anche se mi ritengo molto più capace di tanti dirigenti strapagati di Atac”.
L’Azienda dei trasporti romana a questo punto si fa sentire attraverso il suo ad Danilo Broggi, perché più volte è stata denunciata la necessità di investimenti “non più rimandabili”. “L’ultima denuncia con una nota nel gennaio 2015” denuncia Broggi in conferenza stampa, Investimenti “per almeno 150 milioni di euro, pena l’impossibilità di non poter erogare in continuità il servizio”, dice. “I 150 milioni di euro sono per gli interventi non più rimandabili, ma la mole di quelli di manutenzione necessari è superiore”, prosegue, ricordando inoltre che “c’è una lettera di Roma Metropolitane che stima a 500 milioni di euro gli interventi necessari”. “C’è un deficit di investimenti delle metropolitane da più di 10 anni, che crea una condizione di estremo disagio nella conduzione dell’esercizio”, ha aggiunto.
Il Codacons invece prende nota di questa ennesima giornata nera per i romani: “Oramai disagi, interruzioni, guasti e problemi vari sulle linee metropolitane della capitale non rappresentano più una notizia, ma una sorta di triste ‘normalità quotidiana’. L’unica speranza è che qualcuno mostri un minimo di rispetto e considerazione per i cittadini”. Il presidente Carlo Rienzi si riferisce all’indennizzo, proposto dall’assessore dimissionario ai Trasporti Esposito, in favore dei passeggeri danneggiati da guasti e disagi. “Ad Esposito chiediamo di rispettare gli impegni, e di varare prima dell’abbandono del suo incarico un indennizzo in favore degli utenti coinvolti nei disservizi della metro, attraverso un mese gratuito di abbonamento ai trasporti pubblici della capitale”.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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