Non è migliore la situazione nella vicina Svezia dove per effetto del «cashless society» si paga il caffè con bancomat si usa la carta di credito non soltanto per pagare il caffé, persino in chiesa per accendere le candele o fare le offerte. Entro il 2023 in Svezia, che dal 2010 ha ridotto l’utilizzo di monete e banconote dal 40 al 10%, potrebbe azzerare del tutto l’uso di denaro contante. Esattamente il contrario di quello che accadeva in Italia fino alla fine del 2019, quando spesso gli esercenti non accetvano le carte di credito entro una certa soglia. Ora, invece, anche noi con la Manovra 2020 del Governo abbiamo il piano ‘Italia cashless’ con le misure inserite nel Decreto Legge 26 ottobre 2019, n. 124, volte a favorire la riduzione dell’uso del contante, la diffusione e l’utilizzo dei pagamenti elettronici, strumenti per contrastare l’evasione fiscale. Italia cashless è concepito per agire su più livelli: un incoraggiamento per chi utilizza gli strumenti digitali per i propri pagamenti, una serie di misure volte sia a ridurre l’uso del contante, forme di incoraggiamento per artigiani, esercenti, professionisti all’utilizzo di strumenti di gestione dei pagamenti elettronici e sanzioni per chi non accetta queste forme di pagamento. E così, non potremo più dire di essere in coda alle classifiche europee per l’uso della moneta elettronica, speriamo solo di non arrivare rapidamente in cima alla classifica di coloro che causa spese fuori controllo oltre a prosciugare il conto contraggono debiti con la banca.