Aeroporti, furti nei bagagli: arresti in tutta Italia

Sono 29 i dipendenti di diversi aeroporti italiani arrestati questa mattina con l'accusa di furti nei bagagli dei passeggeri. Per altri 57 invece è scattato l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Sono 29 i dipendenti di diversi aeroporti italiani arrestati questa mattina con l’accusa di furti nei bagagli dei passeggeri. Per altri 57 invece è scattato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Tutti, in generale, fanno parte del personale degli aeroporti nei quali si sono registrati i reati, tranne quelli di Roma, perché a Fiumicino i bagagli sono di competenza diretta di Alitalia. “Abbiamo collaborato alle indagini e siamo parte lesa” ha sottolineato la compagnia aerea.

È questo  il risultato dell’operazione “Stive Pulite”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme e diretta dal Direttore della V Zona di Polizia di Frontiera, Antonio Del Greco. All’alba di questa mattina numerosi agenti di Polizia hanno eseguito i provvedimenti restrittivi disposti dalla magistratura.

Tutto era partito da Lamezia e, in particolare, dai voli da e per Roma Fiumicino dove si erano registrate diverse denunce da parte dei passeggeri. Da qui le indagini che hanno permesso di scoprire che il fenomeno era comune anche ad altri scali: Bari, Bologna, Milano Linate, Napoli, Palermo, Roma Fiumicino e Verona.

Per la prima volta sono state effettuate intercettazioni audiovisive a bordo degli aeromobili che hanno consentito l’identificazione degli autori dei furti, colti – a loro insaputa – dall’occhio delle telecamere “con le mani nella marmellata”.

Alle persone coinvolte nell’operazione vengono contestati i reati di furto, tentato furto e danneggiamento. Quest’ultimo reato deriva dal fatto che i bagagli che i ladri non riuscivano ad aprire venivano danneggiati per dispetto.

I furti, secondo quanto è stato riferito dagli investigatori, avvenivano a bordo degli aeromobili durante le operazioni di carico e scarico dei bagagli. Sotto agli aerei, si svolgeva in molti casi anche la compravendita degli oggetti rubati e questo ha fatto scattare la denuncia anche per il reato di ricettazione.

F.B.

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