E’ stato ucciso anche il sindaco di Kandahar, città nel sud dell’Afganistan, nell’ultimo attentato suicida. Lo ha riferito il capo della polizia della provincia, Abdul Raziq. Il kamikaze ha fatto detonare l’esplosivo che nascondeva sotto il turbante davanti all’uomo, Ghulam Haidar Hamidi, che stava discutendo con altri amministratori nel cortile del Comune.
Hamidi si era distinto per la sua lotta alla corruzione nella vita pubblica afgana. I Taliban locali hanno rivendicato l’attentato. Insieme ad Hamidi sono morte anche altre persone, il bilancio finale dell’attentato non è ancora noto. Immediatamente dopo l’attentato, militari afgani e della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf, sotto comando Nato) hanno preso posizione nella zona isolandola. Due settimane fa a Kandahar era stato ucciso il fratello del presidente afgano, Hamid Karzai, uno degli uomini più potenti e anche controversi dell’Afghanistan meridionale; e la sua uccisione ha fatto temere da subito una destabilizzazione dei precari equilibri nella zona.
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