Le sale di Palazzo Caffarelli ai Musei Capitolini ospiteranno fino al 28 aprile la mostra “Tiffany & Gallé e i maestri dell’Art Nouveau dal Museo di Arti Applicate di Budapest”, 90 opere selezionate dalle collezioni del Museo di Arti Applicate di Budapest che illustrano l’epoca d’oro dell’Art Nouveau, le sue novità tecnologiche e artistiche, le contaminazione tra generi diversi e le reciproche influenze fra artisti nell’Europa degli anni a cavallo tra l’Esposizione Universale di Parigi del 1889 e la Prima Esposizione Internazionale d’Arte Decorativa Moderna di Torino del 1911. Il percorso mostra è articolato in 6 sezioni: colori vivaci, luci nuove, sintetizza semplicità delle linee e la varietà delle forme, con opere come il “Pavone” (1898 ca.,Tiffany), vaso decorativo a strati, iridescente, con fili di vetro incorporati, o il “Vaso decorativo lustrato di vari colori” (1894 circa.,Tiffany), una lavorazione a vetro soffiato dipinto, o The Duffner and Kimberly Company, con tasselli di vetro dai colori “opacizzanti”, senza dubbio uno dei più noti prodotti di Tiffany.
La seconda sezione, forme organiche Art Nouveau e motivi floreali, mette in rilievo il lato naturalista, così rilevante nell’Art Nouveau, con tulipani, fiori di papavero, steli di orchidee: usati per creare calici e vasi in vetro dalle forme fantasiose ispirate alla natura. Esemplari di questa lavorazione il “Vaso con petali lussureggianti d’iride” (1896-7, Wallander) o “Chachepot” (1900 ca., P.Horti), il “Vaso decorativo con steli d’orchidea” (1900, Gallè).
Culture lontane, tradizioni antiche è l’argomento della terza sezione, che ripercorre le modalità dell’influenza delle due correnti artistiche dell’epoca: il Movimento estetico e il Giapponismo (japonisme , influenza che l’arte giapponese ha avuto sull’Occidente) sulla produzione di Tiffany e di Gallè, leggibile in opere come il “Vaso con crisantemi” (1896 circa. Gallè) o il pezzo fuoriserie “Vaso decorativo marrone e color miele con decorazione screpolata”(1897, Gallè). La quarta sezione si centra sul lusso delle materie illustrando, appunto, il valore attribuito ai materiali usati, l’alto livello di manifattura e l’eleganza della forma anche oggetti di uso quotidiano, che diventano così oggetti di lusso. In esposizione “Lampada a petrolio” (1898 ca., Selmersheim), il “Piattino con rami di vischio” (1895, Pierre Clement Massier) o il “Set per spezie in scatola decorativa” (1899-1900 circa, Tiffany).
La penultima parte del percorso è dedicata a la natura in casa nostra: terra, acqua, fiori, insetti, ricorrono nei tessuti e nei lavori in vetro e ceramica di questa sezione, come il “Vaso con verso poetico e dettaglio di foresta” (1900, Gallè), della serie Verreries Parlantes, che reca alla base un verso tratto da la Notte di Victor Hugo: “Les arbres se parlent tout bas”.
La mostra si chiude con il mondo del simbolismo, che tanta parte ha avuto in questo movimento artistico, evocato con atmosfere oniriche, temi figurativi che spaziano dalla mitologia classica a quella ungherese, rappresentando un mondo fantastico che va oltre la storia e la realtà come nel “Vaso con testa di fauno” (inizio ‘900, Telcs), o l’arazzo “Donna in rosso con rosa” (1898, Rippl-Ronai). In mostra anche una fine selezione di gioielli e tessuti, disegnati e realizzati da József Rónai Rippl, Ottó Eckmann e manufattura Zsolnay.
La redazione
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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