Ci risiamo con gli allarmi terrorismo lanciati da Al Quaeda. Come accadde nel 2001, prima dell’attentato alle Torri Gemelle, il capo dell’Organizzazione (allora era Bin Laden, ucciso nel 2011, ora il suo successore Ayman al-Zawahiri) avrebbe annunciato per telefono devastanti attacchi terroristici contro gli americani da attuare in agosto nel Medio Oriente e in Nord Africa.
A rivelare le intercettazioni delle comunicazioni fra le cellule jihadiste – il piano sarebbe stato ordinato da Ayman al-Zawahiri, successore di Osama bin Laden alla guida di Al Qaeda, a Nasir al-Wuhayshi, il cui nome di battaglia è Abu Basir- sono stati il «Wall Street Journal» e la «Cnn».
L’allarme, lanciato sabato 3 agosto dagli Stati Uniti, è al momento concentrato nello Yemen. Da domenica scorsa sono chiuse 28 tra ambasciate e consolati Usa in diversi paesi musulmani ma ieri, oltre all’ evacuazione di tutto il personale diplomatico e, da parte sua il Pentagono, anche quello dell’ aeronatica militare, Washington ha chiesto a tutti gli americani nel Paese di andare via “immediatamente”.
La disposizione è stata data poco dopo che un drone americano nello Yemen ha ucciso 4 miliziani nella provincia centrale di Maarib, tra i principali santuari di al-Qaeda nella Penisola Arabica.
L’ esempio di Washington è stato seguito a stretto giro dal governo britannico che evacuato tutto lo staff diplomatico e ha chiesto a tutti i sudditi di Sua Maestà di lasciare il Paese.
Da domenica è chiusa anche l’ ambasciata francese a Sanaa ma senza ordinare il rimpatrio dei connazionali.
Per la parte italiana, la Farnesina usa la prudenza. “In Yemen l’ ambasciata l’ abbiamo chiusa al pubblico ma con assistenza telefonica”, ha reso noto il ministro degli Esteri, Emma Bonino, prima che il dipartimento di Stato americano ordinasse a tutti gli americani di lasciare il Paese. Il nostro Ministro degli Esteri, pur consapevole che l’ eventualià di un attacco contro obiettivi italiani è sempre possibile, si è dimostrata meno allarmista: “Moduliamo (la risposta, ndr) secondo le informazioni che abbiamo capitale per capitale”, ha spiegato Bonino.
Secondo la ricostruzione del New York Times, a scatenare l’ allarme negli Usa sarebbe stata la telefonata in cui Zawahiri avrebbe ordinato a Wuhayshi di compiere un attentato entro il 4 agosto, mentre per il network televisivo ‘ Cnn’ si sarebbe limitato a prescrivergli di “fare qualcosa”: un’ espressione sibillina quanto generica, sufficiente comunque a mettere sull’ avviso le autorità americane e i loro alleati più stretti. Gli elementi raccolti al riguardo sono stati definiti dal deputato repubblicano Michael McCaul, presidente della commissione Sicurezza Interna presso la Camera dei Rappresentanti, “probabilmente una delle minacce più specifiche e credibili di cui abbia mai avuto conoscenza fin dal, forse, settembre 2011”.
Per il presidente l’ allarme che ha portato alla chiusura di decine di ambasciate americane nel mondo deve costituire “un monito del fatto che
nonostante tutti i progressi fatti, l’ aver catturato bin Laden, l’ aver
messo in fuga i gruppi di al Qaeda tra l’ Afghanistan e il Pakistan,
l’ estremismo violento è ancora vivo e noi dobbiamo stare attenti”.
Ma questo non significa che gli americani debbano cambiare i
loro programmi di viaggio. Devono solo esercitare “il buon senso ed
una certa cautela”, controllando con il dipartimento di Stato prima di
recarsi in aree potenzialmente pericolose.