L’economia italiana è ancora in stagnazione. Nonostante le buone premesse di inizio 2019 (+0,1%) il Pil italiano nel secondo trimestre è rimasto fermo sia rispetto ai tre mesi precedenti che su base annua. Sono i dati presentati oggi dall’Istat che registrano variazioni nulle, una ‘crescita zero’, sia per il dato congiunturale, ossia relativo al trimestre precedente, che per quello tendenziale, ossia relativo al medesimo trimestre del 2018.
Il Prodotto interno lordo dell’Italia è dunque “stazionario” secondo l’Istat continua così la “fase di sostanziale stagnazione“, visto che per il quinto trimestre consecutivo la variazione congiunturale si attesta intorno allo zero, anche se rispetto al primo trimestre il Prodotto interno lordo guadagna circa 100 milioni. Una cifra che però non basta a far scattare il segno più davanti al dato.
Non si sono fatte attendere le reazioni del mondo indiustriale, il dato sulla crescita zero non ha sorpreso il capoeconomista di Confindustria Andrea Montanino: “sono molti mesi che vediamo l’economia italiana sostanzialmente ferma – ha commentato – vediamo qualche piccolo segnale positivo che potrebbe ripercuotersi sull’andamento del Pil ma difficilmente nel 2019 andremo oltre la crescita zero”. E avverte: “Ormai l’anno è compromesso”.
Buone notizie arrivano invece dal mondo del lavoro dove il tasso di occupazione sale al 59,2% (+0,1 punti percentuali) confermando una tendenza positiva iniziata nei primi mesi dell’anno e ormai stabilizzatasi.
Nel dettaglio i dati Istat raccontano di una crescita dell’occupazione femminile (+15 mila) che va a compensare una diminuzione dei lavoro maschile (-21 mila). Mentre aumentano sensibilmente i lavoratori dipendenti, sia permanenti sia a termine (+52 mila nel complesso), vi è un’ampia diminuzione di quelli indipendenti (-58 mila).
Valutando i dati per fasce di età crescono gli occupati tra i 15 e i 24 anni (+10 mila) e tra i 35 e i 49 anni (+5 mila), mentre sono in calo i lavoratori 25-34enni (-4 mila) e gli ultracinquantenni (-18 mila).
Le persone in cerca di occupazione sono ancora in calo (-1,1%, pari a -29 mila unità nell’ultimo mese) e il tasso di disoccupazione scende al 9,7% (-0,1 punti percentuali). Resta invece invariato il tasso di inattività fermo al 34,3% per il quinto mese consecutivo.
Anche su base annua l’occupazione risulta in crescita (+0,5%, pari a +115 mila unità) dato che si accompagna a un forte calo dei disoccupati (-10,2%, pari a -288 mila unità) e a un aumento degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+0,2%, pari a 23 mila).
Soddisfatto il ministro del Lavoro Luigi Di Maio che ha commentato i dati dell’istituto di statistica con un post sul proprio profilo Facebook: “Queste sono notizie che ci rendono felici. Secondo l’Istat siamo arrivati al tasso più basso di disoccupazione da gennaio del 2012, cioè da più di sette anni. Noi ce la stiamo mettendo tutta e sappiamo di avere contribuito a questi risultati con i provvedimenti che abbiamo portato avanti in questo anno”.
Di parere contrario il segretario del Pd di Nicola Zingaretti che si è soprattutto concentrato sul dato economico in un lapidario tweet: “Crescita zero. Questo governo sta uccidendo la speranza degli italiani“.
Elisa Rocca
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