Pamela Canzonieri è stata strangolata a mani nude da qualcuno che non conosceva. È quanto risulta dall’autopsia fatta sul corpo della 39enne italiana trovata morta giovedì scorso nella sua casa a Morro de Sao Paulo, nello stato brasiliano di Bahia.
Secondo i risultati dell’autopsia resi noti oggi dalla polizia e riportati dai media brasiliani, la donna sarebbe morta per asfissia. “Sappiamo che è stata sorpresa a casa e che abbiamo trovato segni di effrazione”, ha affermato Argimária Freitas de Sousa Soares, commissario del comune di Cairu. I segni di scasso potrebbero far pensare che la vittima non conosceva il suo assassino.
Per ora la polizia starebbe vagliando due piste investigative ma Soares non ha voluto fornire altre informazioni per non compromettere le indagini.
Quello di Pamela è il secondo caso di un turista morto nel comune di Cairu nel giro di un mese. Il primo era stato quello dell’argentino di 38 anni Marcelo Gabriel Rey che ha perso la vita dopo una colluttazione. Secondo quanto riportato dai media, la Canzonieri veniva in Brasile almeno una volta all’anno e lavorava come cameriera in un ristorante locale. Alla sezione lavoro sulla sua pagina personale di Facebook si trova invece inserito il nome di un’agenzia turistica nata nel 2006, Rota Tropical, con sede proprio a Morro de Sao Paulo, dove la giovane viveva.
La sorella Valeria: lo Stato italiano ci ha abbandonati. Tre giorni fa, Valeria, la sorella di Pamela aveva affidato a mezzi stampa una sonora critica al Governo, in particolare al premier Matteo Renzi e allo Stato italiano in generale, colpevole di aver “lasciato sola” la famiglia nel momento del bisogno.
“Abbiamo ricevuto il cordoglio da tutto il mondo – affermava Valeria – Telefonate che ci hanno espresso la loro vicinanza per un dramma che ci ha colpito all’improvviso. Mi dispiace non aver ricevuto un attestato di vicinanza dallo Stato italiano. Neanche dal nostro premier Renzi che si dichiara vicino agli italiani”.
Valeria, che si era scagliata anche contro il sindaco di Ragusa Federico Piccitto (“nessun atto di cordoglio dal primo cittadino”), nella lettera aperta difendeva anche la memoria della sorella: la nostra è una famiglia per bene. Hanno provato ad infangare la memoria di Pamela, ma mia sorella era stimata da tutti, anche in Brasile dove lavorava onestamente. Un’altra italiana emigrata all’estero perché in Italia non trovava lavoro”.
La replica della Farnesina è arrivata oggi: “In merito al decesso della connazionale Pamela Canzonieri – si legge nella nota diramata dal Ministero degli Esteri – si rende noto che sin dalla tarda serata del 17 novembre, l’Ambasciata d’Italia in Brasile e i Consolati di Recife e Salvador hanno fornito la massima assistenza ai famigliari della vittima, e sono ora in stretto contatto con le Autorità locali affinché si proceda rapidamente al rientro della salma in Italia. l caso è seguito con attenzione dai vertici della Farnesina che si sono attivati con le Autorità brasiliane per far luce quanto prima possibile sulla tragica morte di Pamela Canzonieri”.
P.M.
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