Il Senato federale brasiliano voterà nelle prossime ore l’impeachment del Presidente della Repubblica Dilma Rousseff. A Presidenta, il primo capo di Stato donna nella storia del Brasile, è accusata di aver truccato i conti dello Stato ed è coinvolta nello scandalo delle tangenti Petrobras.
La sua messa in stato d’accusa appare scontata. Il quorum necessario per approvarla, 41 senatori su 81, è stato ampiamente superato nella lunga fase delle dichiarazioni di voto, in cui ogni votante ha a disposizione un quarto d’ora per spiegare le sue ragioni.
Alla fine delle dichiarazioni l’aula del senato procederà con il voto elettronico; il presidente Renan Calheiros voterà solo se necessario per sciogliere un improbabile pareggio.
La sospensione della Rousseff dalla carica scatterà subito dopo il voto del Senato, ultimo atto di un complesso iter parlamentare. Durerà 180 giorni, nei quali la Presidente si dovrà difendere dalle accuse mosse contro di lei davanti ai giudici della Corte Suprema. Le subentrerà il suo vice Michel Temer. Alle 15 – le 20 italiane – il presidente ad interim terrà un discorso alla nazione, trasmesso in diretta tv dal palazzo presidenziale di Planalto a Brasilia, insieme al ministro delle Finanze in pectore – ed ex governatore della Banca centrale del Brasile Henrique Meirelles.
Anche A Presidenta parlerà ai brasiliani, subito dopo il voto; il suo discorso sarà pubblicato su tutti i suoi account sui social network. Alle 11 – quando in Italia saranno le quattro del pomeriggio – uscirà dal palazzo di Planalto per raggiungere la manifestazione dei suoi sostenitori in piazza dei Tre Poteri. Ad accompagnarla ci sarà l’amico, mentore e predecessore Lula, arrivato appositamente da San Paolo.
In Brasile si aspettano con trepidazione entrambi i discorsi: soprattutto quello della Presidente, che ha già gridato più volte al complotto. Per le strade, intanto, la tensione cresce di ora in ora. Ieri i sindacati schierati al fianco di Dilma e Lula avevano indetto la Giornata della paralisi e delle mobilitazioni contro il golpe, uno sciopero generale con blocchi stradali in 14 Stati brasiliani su 27. A Laranjeiras do Sul, nel Paranà, una colonna di auto schierate di traverso in autostrada è stata travolta da un autobus con i freni guasti. Nessuno si è fatto male, ma la tragedia è stata evitata per un soffio: per strada c’erano circa 400 militanti e simpatizzanti del Movimento dei lavoratori senza terra.
F.M.R.