Il sindaco di Parma del M5S Federico Pizzarotti indagato per abuso d’ufficio insieme all’assessore alla Cultura Laura Ferraris e ad altri tre membri del consiglio di amministrazione. Sotto inchiesta la nomina di Anna Maria Meo a direttore generale del Teatro Regio a gennaio del 2015 e di Barbara Minghetti come consulente per lo sviluppo e progetti speciali.
A ricostruire la vicenda, cominciata tra l’estate del 2014 e l’inizio del 2015, è la Gazzetta di Parma: tutto sarebbe partito nel mese di luglio, con le dimissioni dell’amministratore esecutivo Carlo Fontana e il direttore artistico del teatro, Paolo Arcà che rimangono in carica fino a dicembre. A quel punto viene aperto un “bando per la ricognizione esplorativa”, che poi è un modo come un altro per “guardarsi intorno” e vedere chi potrebbero essere i possibili candidati, in questo caso trenta, e che puntualmente fanno domanda per i posti vacanti.
Prima ancora della conclusione del bando, il senatore Pd Giorgio Pagliari avrebbe cominciato ad accennare a delle ingerenze dell’assessore alla Cultura Ferraris. Di fatto, quest’ultima viene nominata dal cda direttore generale una settimana dopo dello scioglimento della commissione, formata da Cristiano Chiarot, sovrintendente della Fenice di Venezia, Antonello Zangrandi, ordinario di Economia delle aziende pubbliche dell’Università di Parma, e Alberto Nodolini, per oltre trent’anni direttore artistico della Galassia di Vogue Italia.
Ad aumentare i sospetti ovviamente anche il fatto che è lo stesso Pizzarotti a presiedere il cda, come presidente della Fondazione del Teatro Regio. “Sono tranquillo perche’ e’ un atto dovuto, che rispetto pienamente – ha spiegato il sindaco M5s-. Era già emerso che ci fossero indagini in corso in ragione degli esposti del senatore Pd Pagliari. Sara’ utile per chiarire la vicenda, con la Procura consueto atteggiamento collaborativo. Il mio impegno continua senza esitazione”.
Intanto l’inchiesta coordinata dal pm Giuseppe Amara continua e nelle prossime settimane la Procura potrebbe decidere di sentire testimoni o persone informate sui fatti. La Gazzetta di Parma riporta anche il nome dei tre consiglieri indagati, Giuseppe Albenzio, Silvio Grimaldeschi e Marco Alberto Valenti.
P.M.
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