La Roma del nuovo corso a stelle e strisce sta cominciando, finalmente, a prendere forma. In queste ultimissime ore, infatti, ha avuto modo di spiegare più nel dettaglio il suo progetto di nuova Roma il neodirettore sportivo dei giallorossi, Walter Sabatini. In attesa dell’arrivo di Franco Baldini quale futuro direttore generale, l’ex d.s. di Lazio e Palermo ha avuto modo di presentarsi e di presentare il suo progetto di Roma ai tifosi nell’ambito della sua prima conferenza stampa tenuta nella veste “ufficiale” di direttore sportivo.
Concetti, quelli espressi da Sabatini, poi ribaditi anche davanti ai microfoni delle emittenti radiofoniche romane. Quindi, come intenderebbe muoversi? Già l’aver scelto come tecnico per la stagione entrante un giovane, con un curriculum da allenatore brillante ma senza particolare esperienza ( in questo, una situazione piuttosto simile a quella in cui si era venuto a trovare Montella, quando subentrò a Ranieri a stagione in corso) e che il calcio lo conosce, in ogni caso, molto bene. Sia perché è stato giocatore ai più alti livelli ( lo si ricorda con le maglie del Barcellona, del Real Madrid e della nazionale spagnola), sia perché allenare a Barcellona ( sia pure il Barça B) è un po’ come studiare nell’Università di maggior prestigio tra quelle disponibili, la dice lunga sul Sabatini – pensiero. Il nuovo d.s., infatti, ha sposato la “linea verde” almeno per quel che riguarda gli acquisti. Non è un caso che tra gli obiettivi dichiarati del mercato giallorosso vi siano giocatori molto giovani come Lamela, Pastore, Krkic, Montoya, ecc. Questo non vuol dire, però, che in uscita si debba ragionare per forza in funzione della carta d’identità dei giocatori. Quindi, nell’imprescindibile opera di “sfoltimento” della rosa non verranno sacrificati giocatori che, pur avanti con gli anni, si dimostrino, oltre che di assoluto valore, ben motivati a rimanere nella capitale. Sabatini è stato piuttosto chiaro sul punto, quando ha usato l’espressione “i calciatori non si dividono in giovani e meno giovani, ma in bravi e meno bravi”. Quindi, nessuna paura a puntare sui giovani, senza il timore di “bruciarli”, invero molto diffuso in Italia, ma anche piena fiducia in tutti quei giocatori che alla Roma hanno dato molto e molto potrebbero dare ancora. Totti su tutti. Ma questo non era neanche in discussione. Anzi, Sabatini ha tenuto a precisare che <
Daniele Puppo