Martedì riferirà in Senato sulla vicenda Ligresti, per la quale Pd e le chiede chiarimenti mentre il Movimento 5 Stelle ha presentato una mozione di sfiducia. Ma il ministro Annamaria Cancellieri è serena.
“Sono assolutamente serena, tranquilla. Sono pronta a rispondere a tutte le domande, nessun problema”.
Queste le parole del ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri in merito al caso Ligresti – Fonsai e alle sue presunte pressioni per scarcerare Giulia Ligresti, oggi agli arresti domiciliari.
“è stato mosso dal fatto che un detenuto poteva morire: chiediamoci se fosse morta cosa sarebbe accaduto. Se una persona ha un certo nome non va aiutata? Non siamo tutti uguali davanti alla legge? Escludo che ci siano detenuti di serie A e di serie B”.
Da più parti si è levata la richiesta di chiarimenti e dimissioni: il Pd ha chiesto subito un chiarimento in Parlamento, mentre il M5s ha già presentato una mozione di sfiducia.
Ma il ministro si difende, non si dimette e martedì alle 16 riferirà in senato sulla vicenda. Chiare, a suo dire, le motivazioni.
“Non c’ è stata, né poteva esserci, alcuna interferenza con le decisioni degli Organi giudiziari – ha dichiarato il ministro della Giustizia Cancellieri in una lettera inviata ai capigruppo di Camera e Senato – Nella mia comunicazione al Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, non vi è stato nel modo più assoluto, come ampiamente dimostrato, alcun riferimento a possibili iniziative finalizzate alla eventuale scarcerazione della Ligresti“. “Tutti voi – scrive ancora nella lettera il Guardasigilli – conoscete l’ attenzione e l’ impegno che fin dal primo giorno del mio mandato ministeriale ho riservato alle condizioni in cui versano i detenuti; condizioni che, troppo spesso, hanno portato, specialmente le persone più vulnerabili, a compiere scelte estreme”.
“Non c’ è stata, né poteva esserci, alcuna interferenza con le decisioni degli Organi giudiziari – ha dichiarato il ministro della Giustizia Cancellieri in una lettera inviata ai capigruppo di Camera e Senato – Nella mia comunicazione al Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, non vi è stato nel modo più assoluto, come ampiamente dimostrato, alcun riferimento a possibili iniziative finalizzate alla eventuale scarcerazione della Ligresti“.
“Tutti voi – scrive ancora nella lettera il Guardasigilli – conoscete l’ attenzione e l’ impegno che fin dal primo giorno del mio mandato ministeriale ho riservato alle condizioni in cui versano i detenuti; condizioni che, troppo spesso, hanno portato, specialmente le persone più vulnerabili, a compiere scelte estreme”.
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