Utero in affitto, è boom in tutto il mondo, con un giro d’affari stimato in miliardi di dollari. E in Italia nasce un Comitato a sostegno delle donne.Una pratica dilagante, quasi un vero e proprio boom, con milioni di dollari, forse miliardi, che passano da mano a mano in tutto il mondo, in cambio di un bambino partorito con un utero in affitto.
Per sensibilizzare e denunciare la portata e la gravità del fenomeno dell’utero in affitto nasce in Italia il comitato “Di mamma ce n’è una sola”, che sarà presentato martedì 5 novembre alle 11.30 a Roma, alla Sala stampa di Montecitorio.
A presentare il Comitato, il presidente Eugenia Roccella, vicepresidente della commissione Affari sociali della Camera, la coordinatrice nazionale Olimpia Tarzia, presidente del Movimento PER Politica Etica Responsabilità, Assuntina Morresi, docente all’Università di Perugia, e Francesca Romana Poleggi, direttore editoriale di Notizie Pro Vita.
“Utero in affitto, gestazione conto terzi, maternità surrogata sono diverse espressioni che raccontano un fenomeno in espansione in tutto il mondo, quello di donne, generalmente indigenti e molto spesso analfabete, che, a pagamento, affrontano una gravidanza e un parto sapendo che poi cederanno il neonato a qualcuno che glielo ha commissionato, più o meno legalmente”.
Così sostengono le promotrici del Comitato.
“Non esistono stime attendibili e complete sul mercato degli uteri in affitto: quante richieste, di che tipo, quanti bambini – continuano – alcune stime, ad esempio che riguardano la sola India, parlano di un indotto complessivo di due miliardi di dollari l’anno, con un migliaio di cliniche non regolamentate coinvolte. Il costo di una maternità in affitto va dai 10 ai 35 mila dollari, a fronte di 80-100 mila dollari negli Stati Uniti”.
Su questa materia utero in affitto,
“mancano leggi e regolamenti fra paesi e continenti, si producono numerosi contenziosi giuridici, perché difficilmente tutti gli attori di questo percorso – committenti, madri in affitto, fornitori di gameti, le cliniche in cui avviene il tutto – si trovano nello stesso stato. E non di rado, purtroppo, il risultato del puzzle di persone e nazioni coinvolte è un bambino legalmente orfano e apolide”,
concludono le promotrici del Comitato. Nel corso della Conferenza stampa verrà presentato il Manifesto del Comitato. Per info. Gianluca Di Bella 0665937004 – Cell.: 3479233013 – unasolamamma@hotmail.com
COMUNICATO STAMPA “Di mamma ce n’è una sola” Comitato a sostegno delle donne e contro la pratica dell’utero in affitto Sarà presentato martedì 5 novembre alle ore 11.30 presso la Sala stampa di Montecitorio il Comitato “Di mamma ce n’è una sola”, Contro l’utero in affitto. Alla presenza di Eugenia Roccella, vicepresidente della commissione Affari sociali della Camera e Presidente Comitato; Olimpia Tarzia Presidente Movimento PER Politica Etica Responsabilità e Coordinatore nazionale Comitato; Assuntina Morresi, prof.ssa presso l’Università di Perugia e Francesca Romana Poleggi, Direttore editoriale Notizie Pro Vita. Il Comitato nasce per svolgere un’opera di sensibilizzazione, di denuncia e di contrasto al mercato di quella che viene definita eufemisticamente “maternità su commissione”. “Utero in affitto, gestazione conto terzi, maternità surrogata sono diverse espressioni che raccontano un fenomeno in espansione in tutto il mondo, quello di donne, generalmente indigenti e molto spesso analfabete, che, a pagamento, affrontano una gravidanza e un parto sapendo che poi cederanno il neonato a qualcuno che glielo ha commissionato, più o meno legalmente”, sostengono le promotrici del Comitato. “Non esistono stime attendibili e complete sul mercato degli uteri in affitto: quante richieste, di che tipo, quanti bambini – continuano – alcune stime, ad esempio che riguardano la sola India, parlano di un indotto complessivo di due miliardi di dollari l’anno, con un migliaio di cliniche non regolamentate coinvolte. Il costo di una maternità in affitto va dai 10.000 ai 35.000 dollari, a fronte di 80.000-100.000 dollari negli Stati Uniti”. Su questa materia “mancano leggi e regolamenti fra paesi e continenti, si producono numerosi contenziosi giuridici, perché difficilmente tutti gli attori di questo percorso – committenti, madri in affitto, fornitori di gameti, le cliniche in cui avviene il tutto – si trovano nello stesso stato. E non di rado, purtroppo, il risultato del puzzle di persone e nazioni coinvolte è un bambino legalmente orfano e apolide”, concludono le promotrici del Comitato. Nel corso della Conferenza stampa verrà presentato il Manifesto del Comitato. Per info. Gianluca Di Bella 0665937004 – Cell.: 3479233013 – unasolamamma@hotmail.com
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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