E’ tornata, dopo sessantacinque anni. Ma questa volta Cenerentola è in carne, ossa e stoffa, abbondante splendida stoffa che ha vestito tutti i personaggi della nota favola trasformata in live action da Kenneth Branagh.
Il film è nelle sale in Italia dal 12 marzo scorso ed già campione di incassi. La Disney lo aveva in cantiere da maggio 2010, subito dopo aver riscontrato l’enorme successo di “Alice in Wonderland”. La pellicola non trascura niente dell’originale film d’animazione del 1950, che tanto ha fatto sognare generazioni di bambine. C’è tutto, proprio tutto: la bella casa di Cenerentola con la torre, il giardino e il pozzo, il castello sfarzoso del Principe, e ci sono anche i topini amici di Cenerentola che diventano cavalli, l’oca cocchiere, la zucca carrozza e, naturalmente, le mitiche scarpette di cristallo.
La moderna tecnologia applicata al cinema oggi tutto può e tutto sembra vero. Scenografie spettacolari arricchite dall’uso del digitale, che amplifica ed esalta. Di grande pregio sono anche i costumi, ricchi, incantevoli e curatissimi. Per confezionare l’abito del ballo di Cenerentola ci sono voluti ben 240 metri di leggerissimo tulle in diverse sfumature di blu e 10.000 cristalli Swarovski. Insomma, un vestito da sogno, che consente a Cenerentola di fluttuare accanto al suo principe in una vaporosa nuvola azzurro-lilla.
In questo film, la Gran Bretagna ha fatto da padrona, sia per quanto riguarda il cast, dal regista Branagh, alla protagonista Lily James, alla fata madrina, la brava Helena Bonham Carter – che, dopo Harry Potter, con la bacchetta se la cava piuttosto bene – , al principe, lo scozzese Richard Madden, sia per quanto riguarda le location; le riprese, infatti, si sono svolte tra i Pinewood Studios di Londra, il Royal Naval College di Greenwich e niente meno che il Castello di Windsor. Pur tuttavia, vale la pena di sottolineare che le scenografie sono del nostro Dante Ferrettti e, soprattutto, che la costumista, Sandy Powell, per realizzare i propri bozzetti ha ritenuto opportuno rivolgersi ad una storica sartoria romana, Annamode, nel quartiere Flaminio, che dagli ’70 ha confezionato diversi abiti per numerose produzioni del cinema neorealista. L’impronta italiana si vede soprattutto nei raffinati abiti della matrigna, forse non del tutto pertinenti con l’epoca, ma che esaltano appieno l’elegante perfida bellezza con cui Cate Blanchett li indossa.
Il pregio del film non sta soltanto nello stupore prodotto da costumi, scenografie ed effetti speciali, che rendono quasi reale la magia dell’originale film d’animazione, ma anche nella narrazione cinematografica, costruita in modo da rendere molto più ragionevoli e credibili elementi narrativi che nella favola restavano alquanto oscuri. Ad esempio, nel film si chiarisce perché mai la povera Cenerentola da padrona si ritrovi improvvisamente a servire matrigna e sorellastre in casa propria.
Detto ciò si potrebbe forse ritenere che questo film sia dedicato, più che ad un pubblico di bimbe sognanti, alle loro mamme e zie, che, dai tempi de “La principessa Sissi”, probabilmente non hanno smesso di sognare costumi da favola, balli eleganti e carrozze dorate, e forse anche principi azzurri, e per le quali la questione dell’eventuale comodità di una scarpetta col tacco e per di più cristallo assume un rilievo non indifferente.
Vania Amitrano
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Do il mio consenso affinché un cookie salvi i miei dati (nome, email, sito web) per il prossimo commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy