Per i cittadini italiani la famiglia rimane il principale punto di riferimento.Oltre il 96% degli intervistati dal Censis attraverso un questionario distribuito a un campione di duemila persone, alla richiesta di individuare cosa conti realmente nella propria vita, gli italiani hanno indicato “la propria famiglia d’origine e quella che si sono costruiti”. Il rapporto, presentato oggi a Roma nel corso dell’ incontro P&G ” Dalla parte delle mamme – per un Paese a misura di Famiglia”, rivela inoltre che il 35% degli intervistati trova in uno dei genitori il proprio modello valoriale: un dato molto più alto rispetto a vent’anni fa. Infatti nel 1988 gli italiani che prendevano a modello il proprio padre erano il 14,7% e oggi sono il 22%; mentre il 7,3% che prendeva a modello la madre oggi è diventato un 13%.
Quindi la famiglia rimane al primo posto nella scala di valori anche se subisce una profonda trasformazione strutturale. La fotografia del Censis è chiara: negli ultimi dieci anni le coppie coniugate con figli sono diminuite del 7,8% (739mila unità), mentre quelle non coniugate con figli sono 274mila in più (il 23,6%). Crescono anche le famiglie monogenitoriali, che hanno superato i 2 milioni (+18,7%) e i single (+38,9%). Le unioni libere, poi, oggi coinvolgono oltre 2,5 milioni di italiani. È diminuita quindi la propensione al matrimonio, che in oltre un caso su tre (37,3%) si conclude con la separazione, mentre le famiglie ricostituite superano il milione di unità. Un dato interessante e in netto contrasto con il passato è che oggi nelle unioni molto spesso la donna ha un titolo di studio più alto dell’uomo.
Cambia la società dunque, cambia la famiglia e cambia anche il modo di provvedere ad essa.
Fra i tanti impegni dei genitori, le attività extrascolastiche dei figli hanno un ruolo determinante visto che il 54% dei bambini tra i 6 e i 10 anni e il 56% dei ragazzi tra gli 11 e i 14 anni praticano un’attività sportiva in modo regolare e continuativo. Sembrerà una banalità, ma per poter praticare dello sport bisogna andare nei posti dove si fa sport. E parlando di bambini ed adolescenti, non possono essere mandati da soli ma vanno accompagnati. È qui che le associazioni si rivelano le migliori alleate di genitori e figli. Infatti delle 35.256 associazioni di volontariato iscritte all’albo, 5mila si occupano specificatamente di supporto alle famiglie e 11mila si dedicano ai minorenni. Praticamente la metà delle associazioni di volontariato si occupano in vario modo di sostegno alla famiglia, e si parla di circa 5 milioni di persone. Il concreto aiuto reciproco sta prendendo il posto del tradizionale concetto di volontariato.
C.D.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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