In Portogallo, sua terra natale, e anche nei Paesi dell’America Latina, c’e una forma di devozione popolare particolarmente diffusa tra i single: Sant’Antonio è invocato per trovare marito o moglie, ovvero per accasarsi. Da qui l’appellativo di casamenteiro’ che è stato dato alla celebrazione consumata ieri pomeriggio nella basilica di Padova.
In pratica, una festa dei single che sono accorsi numerosi – oltre 700, a fronte dei 500 iscritti all’evento – nel chiostro della basilica per l’iniziativa voluta anche quest’anno dai frati.
Dai giovani spaventati dai social a chi ha alle spalle rapporti falliti: tutti in cerca di una risposta alla propria solitudine.
«Non ci aspettavamo una partecipazione così massiccia», commenta il rettore della basilica, padre Oliviero Svanera, «segno che il desiderio di trovare un compagno di vita con cui costruire un futuro solido è quanto mai vivo».
Molti sono arrivati quasi per caso, per aprirsi a una possibilità nuova. L’invito era rivolto a persone tra i 20 e i 50 anni, adulti che non hanno ancora trovato «una stabilità emotiva, sentimentale e spirituale». Un’idea che ha mosso la maggior parte dei partecipanti, tra cui tantissimi under 40. Ci sono single da tanto tempo che hanno accettato la scommessa con un « “perché no?”, magari Antonio il miracolo ce lo fa davvero». La curiosità è tanta che le persone radunate nel chiostro prima della funzione religiosa e dell’apericena si avvicinano, si presentano, chiacchierano con una gran voglia di socializzare.
Marco 26 anni, ingegnere è partito in treno da Milano per raggiungere Padova: «Sono qui per conoscere altre persone, venivo al Santo già da piccolo, forse pensare a una fidanzata è prematuro, ma ora che ho un lavoro sicuro… perché no?».
Attilio, 42 anni, arriva da Trento è avvocato: «Stavo leggendo un quotidiano online e mi è capitata davanti questa proposta. Mi ha incuriosito, magari ce ne fossero di più di iniziative così, oggi sembra che siamo molto connessi, in realtà siamo molto soli, è difficile anche solo fare amicizia». C’è anche chi arriva un po’ per sfida: «Sono atea, sessantottina nell’animo, ma se sant’Antonio mi fa la grazia mi converto», dichiara sorridente e decisa Gaia 37 anni.
L’appuntamento, avviato in sordina lo scorso anno, è letteralmente esploso. Un pomeriggio-sera per persone che hanno voglia di condividere quel che resta della loro vita, accasarsi, aiutati dalla positiva esperienza del gruppo “Sale”, ai Santuari Antoniani di Camposampiero, che propone ai single appuntamenti mensili in nome di una doppia prospettiva: “sale” come salire e “sale” per dare sapore alla vita creando un senso di appartenenza.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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