L’Italia è avviata verso la crescita. Lo sostiene il premier Matteo Renzi nel suo intervento di stamattina al Forum Ambrosetti di Cernobbio.
Al convegno – organizzato ogni anno dal 1975 sul lago di Como, a porte rigorosamente chiuse, dalla società di consulenza The European House-Ambrosetti, con capi di Stato, ministri ed economisti di fama mondiale – Renzi ha sostenuto che la politica deve proporsi come il luogo della speranza.
“Il 2016 si chiuderà meglio del 2015 che si è chiuso meglio del 2014, del 2013 e del 2012”, ha detto il premier: “Questo è un risultato inoppugnabile”, ma d’altra parte “non ho bisogno di un sondaggio per dire che questo meglio non basta”. Rispetto agli altri Stati l’Italia non è “nel gruppo di testa”, anche se ha recuperato una parte dello svantaggio, sostiene ancora il presidente del Consiglio; ma “c’è ancora molto da fare”.
Renzi ha parlato anche del prossimo referendum costituzionale. Se vince il no, ha detto, “non c’è l’invasione delle cavallette, non c’è la fine del mondo: resta tutto così”. Se invece “vince il sì, come credo, l’Italia sarà un paese più facile”. Il capo del governo ha anche ammesso di essere in parte responsabile dell’“eccesso di toni” sull’argomento.
“Il problema della crescita globale sembra ancora lontano dall’essere risolto”, ha detto durante il suo intervento il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. ”Le cause della bassa crescita sono più profonde e più complesse di quello che possiamo pensare”. “Spazi e risorse disponibili per la crescita”, in ogni caso, saranno previsti nella prossima legge di stabilità. La legge “sarà presentata ad ottobre e conferma gli obiettivi di politica economica del governo fin qui adottati”: il governo intende sostenere la finanza pubblica e la crescita. Ma bisogna ancora definire di quali spazi e di quali misure si tratterà “perché siano efficienti”.
Dopo aver parlato al Forum Ambrosetti, Renzi e Padoan sono partiti per la Cina: parteciperanno al vertice G20 che si terrà domenica e lunedì a Hangzhou.
Intanto a Cernobbio si è parlato di Medio Oriente, in particolare dei rapporti fra Iran e Russia, tema sotto gli occhi di tutti dopo la fine della crisi diplomatica fra Mosca e la Turchia. Domani invece si parlerà dell’Europa: Frans Timmermans, primo vicepresidente UE, che parlerà della Brexit, il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem e il Commissario per l’Euro Valdis Dombrovskis discuteranno del futuro della moneta unica europea, ma si parlerà anche dei rapporti fra UE e Turchia – anche a proposito dei migranti – e del successo delle politiche di Irlanda e Polonia. La terza e ultima giornata, domenica, sarà tutta dedicata a tematiche italiane. Interverranno cinque ministri (Orlando, Poletti, Giannini, Boschi e Calenda), il segretario generale CGIL Susanna Camusso, il leader di Confindustria Vincenzo Boccia e il segretario della Lega Nord Matteo Salvini.
FMR
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