Accordo unitario sui contratti e la rappresentanza sindacale. L’ok all’intesa interconfederale è arrivato nella serata di ieri, martedì 28 giugno, da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil.”Abbiamo superato una lunga stagione di divisioni e incertezze”, è stato il commento a caldo di Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, rilasciato nel corso di una conferenza stampa in cui le parti sociali hanno illustrato i contenuti dell’intesa.”Pensiamo – ha proseguito – di aver dato un contributo in una situazione difficile per rimettere al centro il lavoro e la contrattazione”.
La segretaria Cgil ha poi precisato che l’accordo non è retroattivo rispetto ai contratti già firmati.Camusso ha aggiunto che l’intesa sarà sottoposta al vaglio del comitato direttivo della Cgil, che “parlerà e discuterà”.Della fine di una “stagione di separatezza tra di noi” ha parlato anche Emma Marcegaglia, che si è detta “molto soddisfatta” per “il passo avanti significativo” che è stato compiuto. “C’è la volontà di andare avanti insieme. Le parti sociali hanno dato dimostrazione di responsabilità, di serietà”, ha aggiunto. Poi la presidente degli industriali ha sottolineato che l’accordo raggiunto ieri sera tra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil sulla rappresentanza ed i contratti “non sostituisce l’altro, quello del 2009”, che non fu firmato dalla Cgil. “Questo accordo – ha detto la presidente degli industriali – ragiona su altri temi, come la rappresentanza e l’efficacia erga omnes dei contratti aziendali”.Di tutt’altro tono il commento di Giorgio Cremaschi della Fiom: “E’ un accordo che estende a tutti i lavoratori il modello Fiat, è un cedimento gravissimo della Cgil che contrasteremo in Cgil, nelle fabbriche e nel Paese”. La Fiom ha intanto convocato per domani, giovedì 30 giugno, il Comitato Centrale. L’appuntamento è fissato per le ore 13.00 presso la sede della Cgil nazionale (corso d’Italia, 25), a Roma. Anche Gianni Rinaldini, portavoce dell’area di minoranza ‘La Cgil che vogliamo’ critica l’accordo che, a suo dire, apre “un problema enorme per la vita interna della Cgil”. Secondo Rinaldini “‘non si tratta solo di un problema che riguarda un buon accordo o un cattivo accordo: quando si arriva considerare validi accordi non sottoposti al voto dei lavoratori fino alla tregua sullo sciopero si toccano aspetti che riguardano l’identità stessa della Cgil. Sono successe cose che la Cgil non ha mai fatto”. Per Rinaldini “il meccanismo della adattabilità è persino peggiore delle deroghe”.Esprime soddisfazione per l’intesa, invece, il segretario confederale Cgil Vincenzo Scudiere: “Siamo riusciti – ha spiegato il dirigente sindacale – ad inserire importanti elementi che riguardano le garanzie per la contrattazione aziendale, ma che mirano anche a migliorare il sistema del contratto nazionale”, riconosciuto dalla Confederazione come “punto fondamentale e centrale della contrattazione nel nostro Paese”. Nell’accordo, ha precisato Scudiere ai microfoni di CGILtv, tutte le parti sociali si impegnano a utilizzare il voto dei lavoratori come “forma per garantire attuazione e condivisione degli accordi”.Un ringraziamento alle parti sociali firmatarie dell’accordo è arrivato invece dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti: “Grazie a Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti, Susanna Camusso ed Emma Marcegaglia. Grazie per quello che hanno fatto oggi nell’interesse del nostro Paese”, ha dichiarato il ministro.In una nota la segreteria confederale della Cisl esprime “grande soddisfazione” per l’accordo, perché esso “rappresenta un importante segnale di responsabilità delle parti sociali in un momento particolarmente difficile della situazione sociale del paese”. Questo accordo – scrive la segreteria della Cisl – risulta “l’ultimo decisivo tassello della riforma della contrattazione collettiva del gennaio 2009 che ha permesso in questi due anni la stipula dei contratti nazionali in scadenza e l’avvio di una robusta stagione di contrattazione decentrata che ora con questo accordo trova nuovo impulso”. “Si tratta di una evoluzione pienamente coerente con i contenuti dell’accordo sulla contrattazione del 2009 – prosegue la nota della Cisl – ed è motivo di grande soddisfazione della Cisl che dopo molti rifiuti ed auto-esclusioni abbia visto la sigla anche della Cgil, in particolare sulle questioni più problematiche come le clausole di tregua e le intese modificative (nuova definizione di deroghe) che spesso in questi anni sono state oggetto di incomprensioni e di attacchi alla Cisl e al suo gruppo dirigente”.
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