Si è tenuto al “Four Seasons Hotel” di Bangkok il sorteggio del tabellone 2012 del World Group di Coppa Davis. Evento, questo, che non ci riguardava più da vicino dal lontano 2000, anno che segnò la retrocessione della squadra azzurra dalla massima serie mondiale. Non essendo, ovviamente, inclusi nel novero delle teste di serie non si poteva immaginare una rentrèe particolarmente soft per i nostri portacolori.
La sorte ci ha riservato un’impegnativa trasferta in Repubblica Ceca, dal 10 al 12 febbraio 2012. Sede e superficie saranno ufficializzate solo in un secondo momento, anche se pare assai probabile che il “tie” ( così, in gergo tennistico internazionale, viene denominato un confronto tra rappresentative nazionali) avrà luogo a Praga su una superficie sintetica piuttosto veloce che, prima ancora che penalizzare i nostri, verrebbe scelta per esaltare il più possibile le caratteristiche dei due principali alfieri del tennis ceco, Tomas Berdych e Radek Stepanek. Berdych occupa attualmente la posizione n. 9 nel ranking ATP, possiede colpi molto potenti ( soprattutto il diritto, ma anche il servizio è notevole) e diventa pericolosissimo se messo in condizione di poter tirare le sue botte da fermo. Sarà fondamentale, quindi, che i nostri riescano a farlo muovere il più possibile, evitando che i singolari contro il finalista di Wimbledon 2010 si tramutino in partite in sfide da “poligono di tiro”. Sull’uno-due ( servizio-diritto), il ceco non sarebbe avvicinabile da alcuno dei nostri. E’ da dire, però, che Berdych, oltre a pagare dazio in termini di mobilità, è piuttosto incostante come rendimento e, se messo sotto pressione, mostra ancora evidenti lacune sul piano della tenuta nervosa. Il 26enne di Valasske Mezirici, infatti, non vanta un record personale brillantissimo in Davis, almeno per quel che concerne i singolari, avendo riportato 16 vittorie a fronte di ben 11 sconfitte. E in Davis, dove si gioca non a titolo individuale ma per rappresentare il proprio Paese, la pressione è particolarmente elevata. Ottimo, invece, il rendimento di Berdych in doppio dove, pur frequentando molto poco la specialità nei vari tornei ( difatti, occupa solo la posizione n. 118 delle ultime classifiche di specialità), vanta un impressionante record di 12 vittorie e una sola sconfitta in Davis, rimediata durante la finale persa nel 2009 sulla terra di Barcellona contro gli spagnoli Lopez e Verdasco. Occorrerà sperare in una sua luna storta. Per quanto riguarda Radek Stepanek, l’ormai prossimo 33enne, noto anche per essersi accompagnato per un po’ di tempo a Martina Hingis, si tratta di uno dei pochissimi esponenti del vecchio serve&volley ancora in circolazione. Il suo tennis è tutt’altro che potente, ma è volto a “tenere” lo scambio dal fondo in attesa di un’apertura per poter guadagnare il net. Attualmente, Radek occupa la posizione n. 25 nella classifica ATP di singolare e, dopo un 2010 piuttosto deludente, è ritornato a giocare su ottimi livelli, togliendosi anche la soddisfazione di vincere un torneo, quest’estate sul cemento di Washington. Date le sue caratteristiche tecniche non poteva non vantare un curriculum di tutto rispetto nel doppio, specialità in cui vanta 13 tornei in bacheca, anche se, ormai ha diradato notevolmente le sue apparizioni nella specialità ( dove è sceso all’attuale n. 110 del ranking), pur continuando ad offrire prestazioni di tutto rispetto in Davis, dove vanta un più che lusinghiero record di 10 vittorie e sole due sconfitte. Tra gli scalpi più illustri della coppia Berdych-Stepanek figurano, tra gli altri, anche la coppia elvetica Federer-Allegro. A completare i possibili convocati della squadra ceca ci sono, poi, Dlouhy, Hajek e Rosol, ma il loro supporto dovrebbe essere solo vocale. Un sorteggio duro, insomma, e non poteva essere diversamente per la nostra rappresentativa. Inutile, ora, congetturare su ipotesi alternative che sarebbero potute essere più favorevoli ( la Croazia, ma persino gli USA o la Francia, tutte da affrontare in casa nostra, sulla terra battuta, avrebbero presentato un coefficiente di difficoltà anche minore rispetto alla trasferta ceca, e anche un viaggio in Russia, viste le attuali condizioni di Davydenko, sarebbe stato, forse, più auspicabile). Il livello generale è, comunque, altissimo. Ai ragazzi dell’Italtennis il compito di dimostrare che a Santiago non si è vissuta solo un’entusiasmante parentesi e che anche i pronostici avversi si possono rovesciare.Daniele Puppo
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