Italia sotto tutela, scatta l’emergenza nazionale: nessuna zona rossa, ma viene estesa la zona arancione a tutto il territorio nazionale. Bisogna “evitare ogni spostamento” ed è “vietata ogni forma di assembramento” anche all’aperto. Con queste due norme l’Italia, da oggi al 3 aprile diventa zona protetta: il Presidente del Consiglio firma un nuovo Dpcm che estende a tutto il territorio nazionale le forti limitazioni che l’8 marzo erano state introdotte per la Lombardia e 14 provincie del Nord.
Dobbiamo starcene a casa. Per quanto possibile, fatte salve alcune necessità personali o di lavoro, indifferibili e documentabili ove richiesto, dobbiamo essere tutti consapevoli dei rischi che corriamo e facciamo correre agli altri, nel caso fossimo noi positivi anche inconsapevolmente al Covid-19, dei contagi che possono moltiplicarsi con i contatti ravvicinati.
Con una conferenza stampa straordinaria, alle 21.30 di questa sera, trasmessa a reti unificate, il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, parla chiaro.
“Vista la gravità del momento”, annuncia, “sto per firmare un provvedimento che possiamo sintetizzare con l’espressione “Io resto a casa”.
Vietati anche gli assembramenti all’aperto in locali aperti al pubblico. L’appello è rivolto in particolare ai giovani, non a quelli che sabato notte alla stazione di Milano hanno dato l’assalto agli Intercity diretti al Sud per tornare a casa, ma a quelli che non riescono a rinunciare alla movida, al divertimento. alla bevuta anche fuori dai locali autorizzati.
“Non possiamo più permetterci queste occasioni che diventano anche occasioni di contagio” dice Conte. Il premier è “costretto” a un intervento ancora più deciso, rispetto ai precedenti emanati col DPCM ormai noto a tutti, per proteggere le persone più fragili.
Stiamocene a casa, dunque. Lo dobbiamo fare subito e riusciremo a uscire quanto prima da questo durissimo momento di sofferenza se tutti ci adatteremo a queste norme più stringenti, emanate d’accordo con gli altri componenti del governo per riuscire a contenere il più possibile l’avanzata del Coronavirus e tutelare così la salute di tutti i cittadini.
Al momento il numero dei positivi al virus cinese in Italia ha superato le 9000 unità (9172), mentre i morti sono 463 e i guariti 724. In tutto il mondo si contano 110 mila casi e 4000 decessi. La preoccupazione dell’OMS e’ che ci avviciniamo sempre più al rischio pandemia, “un pericolo molto reale”.
“La situazione corre il rischio di andare fuori controllo – dice Walter Ricciardi, Istituto superiore di sanità – se pensiamo che i nuovi casi in Cina oggi sono solo 40 e lì la paragoniamo ai numeri in Italia. ci rendiamo subito conto del pericolo che corriamo”. “Ecco perché le misure adottate dal governo – aggiunge Ricciardi – con il nuovo provvedimento sono più che necessarie”.
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