La minaccia è stata affidata ad un tweet: il presidente Donald Trump ha deciso di riaccendere la guerra dei dazi tra Cina e Usa. La minaccia è di portare, già a partire da venerdì prossimo, il 10% attuale pagato su beni vari al 25% attualmente corrisposto sui 50 miliardi di dollari di tecnologia avanzata.
“Delle merci aggiuntive inviate dalla Cina rimangono non tassate ma saranno a breve, ad un tasso del 25%. Le tariffe pagate agli Stati Uniti hanno avuto un impatto minimo sul costo del prodotto, in gran parte a carico della Cina. L’accordo commerciale con la Cina continua, ma troppo lentamente, mentre tentano di rinegoziare. No!”, scrive Trump.
L’accelerazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump sui dazi alla Cina “fa tremare anche l’Unione Europea dopo l’avvio ufficiale della procedura per mettere i dazi anche sui prodotti europei per un importo complessivo di 11 miliardi di dollari”. E’ quanto afferma Coldiretti nel sottolineare che alle nuove minacce Usa a Pechino si aggiunge l’inizio dal 6 maggio dell’indagine da parte del Dipartimento del Commercio Usa sulla proposta di imporre dazi pure sulle importazioni per una lunga lista di prodotti provenienti da Paesi comunitari.
La procedura si concluderà il 28 maggio e prevede l’audizione pubblica delle parti interessate e il successivo invio di considerazioni scritte sulle misure proposte dall’Amministrazione in risposta agli aiuti europei all’Airbus che danneggiano la Boeing.
“La black list dei prodotti europei da colpire con dazi – spiega Coldiretti – comprende anche importanti prodotti agricoli e alimentari di interesse nazionale come i vini tra i quali il Prosecco ed il Marsala, formaggi, ma anche l’olio di oliva, gli agrumi, l’uva, le marmellate, i succhi di frutta, l’acqua e i superalcolici tra gli alimentari e le bevande colpite”. Una scure che, secondo l’analisi di Coldiretti, si abbatte sul principale mercato di sbocco dei prodotti agroalimentari Made in Italy fuori dai confini comunitari dove nel 2018 si è registrato il record per un valore di 4,2 miliardi (+2%).
Se con un valore delle esportazioni di 1,5 miliardi di euro nel 2018 il vino è il prodotto Made in Italy più colpito, in pericolo ci sono anche altri prodotti simbolo dell’agroalimentare nazionale a partire dall’olio di oliva con le esportazioni che nel 2018 sono state pari a 436 milioni ma ad essere minacciati sono anche i formaggi italiani che valgono 273 milioni. E’ il caso del Pecorino Romano con gli Usa che rappresentano circa i 2/3 del totale export mentre per Grana Padano e Parmigiano Reggiano gli Usa sono il secondo paese per importanza, dopo la Germania. Nel mirino del presidente degli Stati Uniti Donald Trump in particolare è finito secondo Coldiretti circa la metà (50%) degli alimentari e delle bevande Made in Italy dirette in Usa che saranno protagoniste di Tuttofood la World Food Exibition alla Fiera di Milano da oggi al 9 maggio.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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