Cibo e storia, archeologia e gusto, cultura e gastronomia. Binomi che esprimono magnificamente la ricchezza, unica al mondo, del nostro Bel Paese e in questo caso l’espressione poetica, utilizzata da Dante e Petrarca, calza proprio a fagiolo, visto che il sito è tra i più conosciuti al mondo e la cucina quella di una delle più antiche e gloriose civiltà.
La manifestazione è ‘Eatstory – da noi il cibo ha una storia’, la location gli scavi di Pompei e il cibo quello di cui si nutrivano i fondatori della città di Roma.
La storia di Pompei è assai nota, in particolare per l’eruzione che la ricoprì con cenere e lapilli nel 79 dopo Cristo con una coltre alta sei metri di materiale vulcanico nella quale si scavò, a partire dal 1748, per riportare alla luce insieme alle mille e cinquecento vittime un sito archeologico che dal 1977 è patrimonio dell’Unesco e che è il secondo monumento italiano per visite dopo il sistema museale del Colosseo, Foro Romano e Palatino.
La manifestazione ‘cultulinaria’ si svolge in mezzo agli scavi di Pompei, proprio per unire l’amore per la cultura con il buon sapore del nostro patrimonio gastronomico.
Ai visitatori viene concesso di rivere emozionanti atmosfere del passato, di poter assaggiare il cibo degli antichi romani e poter imparare i segreti della coltivazione e del trattamento dei prodotti tipici del posto. Tra i vari prodotti che si possono gustare:la focaccia con spezie, la zucca fritta, il maialino arrostito, la torta di acciughe fritte, il formaggio di capra, gli struffoli: E, poi: ricotta, vino passito, uova, pere e fichi.
Tantissimi gli stand che offrono tutti i prodotti tipici preparati secondo le tradizionali modalità di un tempo (la dominazione dei romani a Pompei durò più o meno un secolo: dall’89 a.C. all’anno della distruzione).
L’evento in corso, che si concluderà con la fine dell’anno, è davvero eccezionale, unico per tuffarsi nel passato attraverso il buon cibo. Per l’occasione, sono gli agricoltori di Campagna Amica a proporre le tipiche pietanze di una volta.
In sintesi quello che si va a degustare è il tradizionale menu pompeiano: gustum, primae mensae e secundae mensae, e alla fine della visita è possibile acquistare i prodotti tradizionali che più si preferiscono.
Per quanto riguarda gli orari, ci si rifà a quelli di apertura degli scavi alla Casina dell’Aquila, sede di mostre temporanee permanenti: dalle 9:00 alle 17:00. L’appuntamento è previsto ogni martedì e ogni sabato, fino alla fine di dicembre, nell’area archeologica di Pompei.
Da sempre il cibo è molto importante per l’uomo. Non significa solo nutrimento, ma è anche lo specchio che riflette gli usi e i costumi dell’essere umano. Cambiano le abitudini alimentari e le tecniche di preparazione degli alimenti come cambia la moda. E Eatstory – da noi il cibo ha una storia, è un’occasione utile per comprenderne l’importanza e l’influenza che, da sempre, esercita sull’uomo.
Eatstory è un progetto al quale hanno fermamente creduto in molti, da Dario Franceschini, ministro dei Beni Culturali, a Massimo Osanna, direttore della Soprintendenza speciale degli Scavi archeologici di Pompei; da Luigi Curatoli, direttore generale del Grande Progetto Pompei; a Salvatore Loffredo, direttore regionale e Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania.
A.B.
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