Egitto, le forze armate scaricano il presidente Morsi

E' stata un' autentica esplosione di giubilo quella con cui i manifestanti radunati al Cairo hanno accolto l' ultimatum che le forze armate egiziane hanno impartito al presidente Mohamed Morsi.

E’ stata un’ autentica esplosione di giubilo quella con cui i manifestanti radunati al Cairo hanno accolto l’ultimatum che le Forze armate egiziane hanno impartito al presidente Mohamed Morsi. Entro 48 ore il contestato Presidente dovrà rispondere alle richieste della piazza pena l’entrata in scenda delle Forze armate per “rispondere alle richieste del popolo” con una ‘roadmap’.

I militari fanno sul serio. L’ esercito ha arrestato 15 guardie del corpo del leader dei Fratelli Musulmani di Khairat al-Shater. Il motivo e’ che alle guardie non e’ concesso di portare armi, mentre sono pero’ accusate di aver sparato e ucciso manifestanti.

Per le strade della capitale egiziana la notizia e’ stata seguita da caroselli di auto, mentre dai finestrini sventolavano le bandiere con il tricolore
nazionale.

Le Forze armate, tramite il loro generale, Abdel Fattah al-Sisi, hanno giustificato la loro azione con “la necessita’ di proteggere la patria perche’ la sicurezza nazionale e’ gravemente minacciata dallo scontento che attraversa il Paese”. Il popolo, spiega l’ ufficiale, “ha espresso la sua volonta’ con una forma pacifica e civile senza precedenti”.  Sisi ha precisato infine che “l’ esercito non fara’ parte del gioco politico ne’ del governo”.

Il governo del Presidente, intanto, ha cominciato a perdere pezzi. Cinque ministri negli ultimi giorni si sono dimessi: Turismo, Ambiente, Comunicazione, Affari Legali e Risorse idriche.

Intanto sale la conta dei morti. Almeno dodici le persone rimaste uccise nelle ultime ore in Egitto. Il totale dei morti accertati dalla notte scorsa in tutto il Paese e’ salito cosi’ a non meno di venti, mentre fonti ospedaliere hanno precisato che i feriti ammontano a 713.

Alessandra Angeletti

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