Luci soffuse, anzi rosse, nel Veneto per coppie di scambisti

Noventa di Piave: quasi settemila anime popolano questo piccolo comune in provincia di Venezia che alcuni reperti archeologici rivelano essere abitato fin dal I secolo avanti Cristo. Una cittadina con una chiesa e due oratori (la tradizione vuole il Veneto terra di cattolici e vivaio un tempo di seminaristi) dove gli anziani rappresentano una buona fetta della popolazione tanto che il comune organizza per loro i soggiorni estivi, è al centro di chiacchiericcio e polemiche.
Nell’ultimo week end ha abbassato le luci, ne ha colorata qualcuna di rosso per popolarsi di personaggi diversi dai soliti che nel tempo libero danno un’occhiata all’outlet dove “puoi trovare le tue firme a prezzi scontatissimi”. Sono state un centinaio le coppie di scambisti selezionate da un’associazione internazionale che per tre giorni hanno occupato un intero albergo.
La notizia non poteva certo passare inosservata, trattandosi appunto di un piccolo centro dove l’incremento della popolazione nell’ultimo decennio, quasi mille abitanti in più, è certamente dovuto all’arrivo di nuova forza lavoro da paesi oltralpe e oltremare.
L’associazione “Wonderful life”ha noleggiato per tre giorni l’albergo Base per un raduno internazion ale di scambisti che secondo indiscrezioni sarebbe riuscito alla grande. Indiscrezioni perché era praticamente impossibile accedere, se non indossavi un braccialetto color fucsia, in quello che per tre giorni è diventato un vero e proprio villaggio dell’eros. L’albergo infatti è stato blindato da giovedì a domenica sera: due guardie del corpo bloccavano l’ingresso ed era persino vietato scattare fotografie all’esterno. Anche il personale di servizio è stato reclutato dall’organizzazione perché tutto potesse svolgersi nella massima riservatezza. I clienti arrivati da Italia, Germania, Austria, persino da Dubai, hanno pagato 200 euro a notte, extra esclusi.
Il Base è uno dei dieci alberghi che gravitano su Noventa di Piave. Un 4 stelle “favoloso, con ottimo servizio e ottima pulizia”, secondo uno dei 313 commenti che su Booking.com assegnano alla struttura un punteggio molto buono: un bel 8. Situato a 2 minuti di auto dall’uscita sulla A4 per Noventa di Piave, offre una sistemazione moderna e confortevole in camere arredate in stile contemporaneo, provviste di connessione Wi-Fi. A qualche centinaio di metri di distanza a disposizione degli ospiti dell’hotel c’è anche piscina e centro benessere con sauna, bagno turco e vasca idromassaggio. Un bus navetta può condurre gli ospiti alla stazione ferroviaria da cui raggiungerete Venezia in soli 15 minuti. Bus che non è servito alle coppie che hanno soggiornato al Base quasi certamente non per fini turistici e che comunque sono arrivate alle porte della cittadina con auto di grossa cilindrata, secondo quanto riferito da chi è riuscito a dare un’occhiata all’area parcheggio situata all’esterno della struttura. Le donne, fra i 30 e 50 anni, dicono che fossero bellissime e che lanciassero sguardi ammiccanti, hanno fatto dividere la comunità locale tra “libertini” e moralisti.
Non sono mancate le accuse al proprietario del Base Hotel che ha ceduto la struttura per l’occasione, difeso però dall’Associazione veneziana albergatori: “Sono persone adulte, consenzienti, che hanno pagato, non infrangono nessuna legge quindi non c’è nulla di male in tutto ciò – risponde il delegato dell’Ava per il nordest, Maurizio Trevisiol – . Nel momento in cui l’organizzazione ha preso in affitto la struttura, questa è equiparabile a un club”. “La morale? Casomai chiedetelo a chi partecipa a queste feste – continua Trevisiol – . Noi albergatori vendiamo servizi, siamo a disposizione dell’ospite che, se non trasgredisce alcuna legge, dev’essere accolto a braccia aperte nelle nostre strutture”. Soprattutto in tempi come questi, dove la crisi riporta alla luce l’antica e sempre valida locuzione attribuita a Vespasiano del “pecunia non olet”. Il denaro è sempre denaro, dunque. I tempi invece cambiano e i costumi si adeguano.

A.B.