“Spiare gli amici non è carino”.
Con un tocco di eleganza un pò pilatesco ma saggio nella misura in cui invita a prendere atto che in materia di difesa e sicurezza l’Italia e l’Europa possono lamentarsi ben poco rispetto alle violazioni dei governi americano e inglese in tema di spionaggio, il ministro degli esteri Emma Bonino ha provato a liquidare un problema che comunque non può essere archiviato con tanta sorniona facilità. Gli Usa spiano brutalmente l’Europa cioè gli alleati più forti e fedeli. Probabilmente li spiano da sempre e lo scandalo della ex spia della Cia Edward Snowden non ha fatto che confermare quello che tutti i governi sapevano e sanno e cioè che,nel mondo occidentale, esistono due livelli di sicurezza , due livelli di difesa, due livelli di controllo dove ai piani alti troviamo Washington e Londra, insieme a Canada Australia e Nuova Zelanda e al pianterreno la vecchia europa ingiallita e priva di poteri, con Germania, Francia, Italia, Spagna, Olanda e gli altri a seguire.
Nsa e e Gchq, autentici bracci armati del superspionaggio angloamericano, attraverso internet rastrellano dati su tutto e su tutti sia per quanto riguarda terrorismo ed armamenti ma anche per tutto ciò che concerne la politica, l’economia, la diplomazia, i rapporti internazionali, lo sviluppo. Il presidente Obama in forte difficoltà promette chiarezza ma le delucidazioni che potrà dare non promettono nulla di buono in quanto a condurre il gioco ancora una volta sarà l’ex agente Snowden il quale, dal suo parcheggio all’interno dell’aeroporto di Mosca, promette di “svelare altri segreti”. Come dire che la storia è tutt’altro che chiusa e che dal vaso di Pandora dell’ex agente Cia potranno scaturire nuove e più laceranti verità.
Dopo la scoperta della rete Echelon, il grande fratello americano che alla fine degli anni Novanta avvelenò già i rapporti tra Usa, Gran Bretagna ed alleati, ora questo nuovo scandalo rischia di scavare un solco incolmabile tra la potenza imperiale Usa e anche i più supini e proni degli alleati. Il cancellliere tedesco Merkhel ed il presidente francese Hollande che ha chiesto l’immediata sospensione (praticamente impossibile) di ogni attività spionistica angloamericana verso l’Unione europea ed i singoli Stati, non nascondono la propria amarezza e le difficoltà di un momento storico in cui l’alleato più forte e spregiudicato, ha deciso di ribadire distacco e diffidenza a prescindere da tutto. Quanto accaduto è difficile se non impossibile da digerire. Ed ecco rispuntare quasi un quarto di secolo dopo la caduta del muro di Berlino, toni conosciuti solo durante la guerra fredda. Ma stavolta a litigare non sono più due blocchi contrapposti ma gruppi di alleati facenti parte dello stesso schieramento che continueranno a dialogare su tutto anche se a mano armata e con disponibilità non più illimitate.