Facebook cerca nuovi amici, soprattutto tra i politici di Washington. E per raggiungere questo obiettivo e’ pronto a pagare molti, moltissimi soldi. Per la prima volta nella sua storia, il piu’ noto social network al mondo, ha formato un Pac, cioe’ un comitato di azione politica, un’organizzazione vecchio stile, come ce ne sono tante in America, allo scopo di raccogliere soldi per i vari candidati. Si tratta di un passo ulteriore, rispetto alla tradizionale forma di lobbyng che tutte le grandi aziende portano avanti per tutelare i propri interessi a Capitol Hill.
Stavolta, la creatura di Zuckerberg ha deciso di creare una struttura stabile per distribuire soldi ai candidati delle prossime elezioni, mai come prima dominate dai temi dell’economia e dell’informazione. L’organizzazione si chiama FB PAC: ” In questo modo – si legge in una nota di Facebook – i nostri impiegati avranno modo di far sentire la loro voce forte e chiara nel dibattito politico, aiutando i candidati che condividono i nostri obiettivi, che vogliono promuovere il valore dell’innovazione e dare alla gente il potere di vivere in un mondo piu’ aperto e connesso”. Lo scopo vero di Facebook e’ cercare di rendere piu” efficace la sua influenza su Washington quando la politica sara’ chiamata a decidere temi sensibili come il monopolio del mercato dei social network e la privacy dei suoi utenti. In ballo c’e’ anche il grande business dell’utilizzo della tecnologia nei processi decisionali della politica. Al di la’ dei tradizionali sondaggi, questo assaggio di campagna elettorale ha gia’ anticipato come sara’ in futuro il processo democratico di selezione dei candidati e dei temi del dibattito, con conferenze on-line, domande che vengono da Youtube o Twitter e valutazioni delle risposte dei leader in tempo reale. Google ha gia’ sponsorizzato un dibattito tra candidati repubblicani assieme alla Fox news, lo stesso ha fatto nelle settimane scorse Facebook e solo ieri Linkedin con Barack Obama. A Washington Facebook e’ sbarcato nel 2007 con un solo impiegato. Oggi ne conta una decina, inclusi 4 iscritti al registro dei lobbisti federali. Le sue spese in attivita’ di ”corridoio” sono aumentate nell’ultimo anno, raggiungendo la cifra di 550mila dollari. Ancora poco rispetto alle cifre di Google, che negli ultimi sei mesi ha speso oltre 3 milioni di dollari in lobbying. Ma a questo ritmo raggiungera” lo stesso livello
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