Momenti di tensione all’università di Torino. Questo pomeriggio alcuni attivisti dei centri sociali hanno aggredito alcuni agenti, ferendone due, e hanno devastato prima l’aula Paolo Borsellino del Fuan (Azione Universitaria) e poi una volante.
Il parapiglia è scoppiato quando i collettivi hanno tentato di forzare il cordone delle forze dell’ordine per raggiungere l’aula del Fuan dedicata a Paolo Borsellino, dove alcuni studenti di destra stavano volantinando per protesta contro il convegno ritenuto “giustificazionista” delle foibe che si stava svolgendo in aula D5, dal tema «Fascismo-Colonialismo-Foibe – L’uso politico della memoria per la manipolazione delle verità storiche» con la partecipazione dell’attore e scrittore Moni Ovadia e del giornalista Stojan Spetič. Gli antagonisti hanno sfondato la porta e devastato l’aula. I tafferugli con la polizia sono scoppiati al Campus Einaudi dell’Università di Torino in occasione del convegno “Fascismo-Colonialismo-Foibe”. Gli antagonisti avrebbero tentato ripetutamente il blitz all’interno dell’aula Borsellino. Poi, dopo l’ennesimo assalto sono scoppiati gli scontri che, come detto, hanno portato al ferimento di 6 esponenti delle forze dell’ordine presenti sul posto. Sono tre le persone arrestate: un 23 anni militante di Askatasuna; un altro 23enne anarchico milanese già denunciato il 30 marzo dello scorso anno in occasione del blocco nero di in via Aosta e una studentessa romana di 27 anni. Quindici i denunciati tra antagonisti e anarchici per i reati di resistenza, lesione e danneggiamento aggravato. Tra questi anche un uomo già arrestato dalla Digos di Torino in occasione dell’operazione Scintilla, nel novembre dello scorso anno.
La polizia è intervenuta per evitare il contatto tra antagonisti e attivisti di estrema destra, con una modesta carica che ha evitato lo scontro diretto tra opposte fazioni. In questo contesto, due guardie giurate, tre operatori della Digos (uno di loro ha avuto una prognosi di 30 giorni) e uno del Commissariato sono rimasti feriti.
Il convegno doveva essere «Un momento di riflessione sui tragici avvenimenti del confine italo-jugoslavo e sulle contraddizioni emerse a seguito dell’introduzione della Giornata del Ricordo», spiegano gli organizzatori. Il Fuan ha distribuito alcuni volantini con su scritto: «La verità non si infoiba. Sino a quando l’Università organizzerà conferenze e dibattiti che insultano la memoria di migliaia di italiani barbaramente uccisi, noi saremo qui».
Un gruppo di antagonisti ha cercato di superare le forze dell’ordine schierate per evitare che i due gruppi entrassero in contatto. La polizia ha respinto i manifestanti. Di seguito si è svolta un’assemblea in rettorato, una lunga discussione che poi si è conclusa con l’uscita di circa 50 studenti e Cua che hanno sfilato in corteo per le vie di Vanchiglia. Sono andati in via Catania e quindi si sono diretti a Santa Giulia.
Su questo episodio è intervenuta la parlamentare di Fratelli d’Italia, Augusta Montarulli che chiede una interrogazione per il ministro degli Interni, Luciana Lamorgese: “Gravissimo che i centri sociali a Torino possano assaltare un banchetto del Fuan in difesa dei martiri delle Foibe, gravissimo che gli stessi personaggi possano poi devastare un aula dedicata alla memoria di Paolo Borsellino, ed infine scontrarsi con la polizia ferendo quattro agenti”. La stessa Montaruli ha annunciato un’interrogazione al ministro dell’Interno “per chiedere conto di come in un’università pubblica i centri sociali possano permettersi di organizzare convegni giustificazionisti sulle Foibe ed aggredire studenti che ricordano il martirio degli italiani infoibati e forze dell’ordine”. “Il prefetto prenda subito provvedimenti”, ha aggiunto.
E di fatto, quanto accaduto a Torino, è solo l’ultimo di una serie di episodi che hanno macchiato il giorno della memoria per le vittime delle Foibe, una ricorrenza che a quanto pare non viene ancora ben digerita dalle sponde estreme della sinistra. Basta ricordare l’oltraggio alle lapidi in memoria degli italiani massacrati nelle foibe a Casal Monferrato e a Pomezia.
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