“Bersani e’ uno stalker politico. Da giorni sta importunando il M5S con proposte indecenti invece di dimettersi, come al suo posto farebbe chiunque altro. E’ riuscito persino a perdere vincendo. Ha superato la buonanima di Waterloo
Veltroni”. Dal blog di Beppe Grillo è arrivata la prima doccia gelata per Bersani. Il movimento cinque stelle non vuole il dialogo con il centrosinistra del leader Pd. Grillo fa sapere che non è interessato ad approfondire alcunché lasciando aperti tutti i giochi e tutte le possibili variabili politico parlamentari. Evidentemente il leader degli antisistema sta accarezzando l’idea concreta di un nuovo ricorso alle urne. Le reazioni al no di Grillo non si sono fatte attendere.
Duro il commento di Crosetto cofondatore insieme a Giorgia Meloni del raggruppamento Fratelli d’Italia. “Grillo ha detto no. Ma solo Bersani poteva credere il contrario. Lo scopo di Grillo è distruggere tutto e così ci sta riuscendo perfettamente. Lui vuole l’ingovernabilità perché così cresce. Vuole più crisi perché così aumenta la rabbia ed aumentano i suoi voti. Vuole più caos perché così può attribuirlo alla classe politica incapace. Vuole ridicolizzare, prendere in giro, insultare, tutto ciò che non è M5S perché non è in grado di sostenere un confronto costruttivo e non gli interessa”. Prosegue Crosetto: “Grillo è e fa quello che è e dice di voler fare da sempre”.
Ma sul blog di Grillo appaiono subito i commenti contrari dei suoi elettori. Una folla.” Ti ho votato, ma non per mandarci tutti in rovina. Fai il serio, Grillo. Almeno tu”, tanto per citarne uno. E’ il primo segnale di dissenso che emerge dalla base elettorale del MoVimento, dopo l’ exploit elettorale. Un fiume di messaggi di chi teme che la via imboccata oggi sia quella dello ” sfascio”.
Intanto l’apertura ‘programmatica’ ai grillini resta la linea di Bersani che alle offese del comico genovese replica: “Quel che Grillo ha da dirmi, insulti compresi, lo voglio sentire in Parlamento. E lì ciascuno si assumerà le proprie responsabilità”.
All’ipotesi di ‘governissimo’ crede invece Berlusconi il quale, attraverso Cicchitto, ha fatto sapere che il Pdl è favorevole ad un governo di larghe intese, con la sola esclusione di Mario Monti.