La Procura di Torino ha chiesto la condanna a 9 mesi di Beppe Grillo nell’ambito del processo ai No Tav per la violazione dei sigilli alla baita Clarea, in Valsusa, un presidio che era stato messo sotto sequestro per abuso edilizio. La pena è stata chiesta dai pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo al processo che vede imputati una ventina di militanti No Tav.
Il leader M5S non è invece indagato dalla Procura di Genova per istigazione delle forze armate alla disobbedienza. Il procuratore capo Michele Di Lecce fa presente infatti che su Grillo “sono arrivate delle segnalazioni, fascicoli da altre procure che stiamo valutando. Al momento quindi non è indagato: ci vorrà qualche giorno per esaminare i fascicoli. In esito alla valutazione decideremo se iscriverlo o fare delle attività di indagine, tutto quello che normalmente si fa”.
I toni e i comportamenti utilizzati dal Movimento 5 Stelle non piacciono comunque alla maggioranza degli italiani. Lo ha appurato un sondaggio effettuato da Ixé in esclusiva per la trasmissione Agorà, di RaiTre. Per il 73% degli italiani l’opposizione del Movimento 5 Stelle in Parlamento supera il limite ed alcuni comportamenti sono inaccettabili. Giudizio opposto, invece, è quello espresso dagli elettori pentastellati. Per il 69% di loro, l’opposizione in Parlamento è sì intransigente ma nel rispetto delle regole. Per un italiano su due (53%) gli atteggiamenti del M5S istigano alla violenza.
La matrice del Movimento 5 Stelle – spiega il presidente di Ixè Roberto Weber – contiene elementi di forte radicalità. Da questi sondaggi emerge però un’insofferenza degli italiani”.
Tuttavia, questo non incide sulle intenzioni di voto che danno in crescita il movimento di Grillo.
Al di là delle indagini penso che non è con i toni demagogici, populisti e irresponsabili che si può cambiare la realtà e le istituzioni – dichiara il ministro delle Infrastruttuire e trasporti, Maurizio Lupi – Non è continuando ad alzare i toni e insultando le istituzioni che si può recuperare il consenso che Grillo sta perdendo o recuperare la centralità della politica. Il rispetto delle istituzioni, con istituzioni che funzionano, è uno dei principi fondamentali con cui possiamo aiutare il nostro Paese”.
Nel mentre Beppe Grillo sul suo blog torna all’attacco del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: “In un qualunque altro Paese starebbe all’ospizio”, dice l’ex comico che non dimentica di citare Matteo Renzi, definito “un tacchino impettito”.
Ma non è tutto, Grillo rifacendosi al film ‘Arancia Meccanica’ parla di «metodo Ludovico»: il cittadino, come il protagonista del film, Alexander DeLarge, legato con delle pinze che gli tengono gli occhi aperti e costretto a vedere i discorsi di Hitler e le adunate naziste accompagnati dalla nona Sinfonia di Beethoven- tutte le sere all’ora dei telegiornali è costretto a sorbirsi mezz’ora di immagini “su quello che ha detto Renzi e, sul viaggio di Capitan Findus Letta, sull’ultimo monito di Napolitano. Immagini sempre uguali. Il padre di famiglia, il disoccupato, l’esodato, il precario, un qualunque appartenente a una delle innumerevoli categorie sociali create dai partiti che hanno trasformato l’Italia in una versione moderna dei “Miserabili” di Victor Hugo, rimane sgomento. Ogni sera la stessa zuppa, ogni sera Renzie in bicicletta, il pregiudicato Berlusconi riverginato, le facce di Speranza e Brunetta che irrompono sulla tavola imbandita”.
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