I nostri ragazzi sono affamati di sesso ma poco esperti

Affamati di sesso. Navigano su siti hot (anche), si scambiano foto hard e non hanno alcuna riserva a far conoscere le proprie opinioni ed esperienze in materia su Facebook. Chi sono? i nostri ragazzi, che si ritengono adulti non solo quando bevono,  fumano e si fanno di droghe  – l’80% degli under 18 beve troppo e il 40% abusa di droghe – ma anche in materia di sesso.
In realtà sono poco esperti, esattamente come i loro coetanei di 10 o 20 anni fa. E’ facile comprenderne il motivo: lasciati spesso alla propria autogestione trovano su Internet informazioni che non li formano, bensì alterano la percezione della realtà. E’ così che appena il 7% dei ragazzi delle superiori sa che il preservativo serve per proteggersi dalle malattie sessualmente trasmesse e che il 90% sceglie di usarlo solo per evitare una gravidanza indesiderata. Solo un giovanissimo su tre lo utilizza sempre per i rapporti sessuali, mentre il 27% non ne ha mai comprato uno. Con il risultato allarmante che ne consegue: un 18enne su tre soffre di malattie andrologiche significative, quelle da risolvere senza perdere tempo al fine di evitare danni come sterilità ed altri che possono colpire la sfera psicologica.

Sono i dati di uno studio appena pubblicato sull’ archivio italiano di urologia e andrologia, che per la prima volta analizza a fondo la salute sessuale dei diciottenni dopo l’ abolizione della visita di leva nel 2005. L’ indagine è stata illustrata oggi in occasione della presentazione del progetto educativo Pianeta Uomo, kermesse al via a Riccione, promossa dalla Società italiana di urologia (Siu).

“Il web purtroppo è una pessima ‘ scuola’ perché ognuno può trovarci tutto ed il contrario di tutto, perfino le pillole contro la disfunzione erettile da scegliere nel più completo fai da te per un ‘ aiutino’ a cui ricorrono anche e soprattutto i giovanissimi”,  spiega Vincenzo Mirone, segretario generale della Siu.  “Emerge quindi la necessità di una campagna informativa di educazione sessuale e relazionale, perché i ragazzi non hanno un punto di riferimento per i loro dubbi in materia di sesso: da quando finisce l’ assistenza pediatrica, attorno ai 14 anni, fino al momento in cui si ha una vita di coppia stabile e si mettono in cantiere dei figli, la vita sessuale dell’ uomo entra in un grande ‘ buco nero’ dove impera il fai da te, non ci si rivolge quasi mai a un medico e si cercano informazioni sono dagli amici o sul web”.

La ricerca del Siu evidenzia la necessità di aprire un dialogo anche sugli stili di vita dei ragazzi, troppo spesso pericolosi per la loro salute: alcol e droghe dilagano, mettendo a rischio oltre alla vita di relazione, anche la possibilità di una vita sessuale sana.

A.B.

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