Secondo una ricerca compiuta dall’Istat, negli ultimi due anni sono diminuiti in Italia le cause di divorzio. Questo l’ultimo risultato della crisi economica.
A causa della crisi non ci si separa più e così mentre nel 2010 si contavano circa 55mila casi di separazioni oggi sono scesi a 51mila.
Secondo l’Istituto di ricerca le separazioni, due anni fa, sono state 88.191 e i divorzi 54.160, con un aumento delle prime rispetto al 2009 del 2,6% e un decremento dei divorzi dello 0,5%. I matrimoni durano in media 15 anni, dopodiché il 30% delle coppie si separa. Significativo il dato rispetto agli anni ’90: su mille matrimoni erano 158 le separazioni e 80 i divorzi, nel 2010 rispettivamente 307 e 182, quasi il triplo in meno di 20 anni.
La causa non deve essere ricercata in una ritrovata capacità di amare l’altro, perché, per quanto questa aspettativa possa essere senz’altro più piacevole, non è di questo che si tratta. Le spese legali, gli assegni di mantenimento, il mutuo di una casa una volta coniugale, l’affitto di un appartamento sono le conseguenze delle pratiche di divorzio, che appaiono sempre più costose e insostenibili di fronte ad una crisi economica altrettanto insopportabile.
Aumenta il numero delle coppie separate in casa, infatti i costi di una separazione sono così elevati da spingere i coniugi in crisi a non avviare cause giudiziali che sfiancano emotivamente, ma soprattutto, finanziariamente.
“Molti clienti vengono in studio per chiedere una consulenza, e appena capiscono l’antifona, girano i tacchi e se ne tornano a casa”, ha dichiarato l’avvocato matrimonialista Gian Ettore Gassani, che aggiunge: “Divorziare diventa un lusso che non ci possiamo permettere, perché l’alternativa è finire sotto un ponte o per strada”.
E’ sempre più chiara l’equazione: separarsi uguale impoverirsi. A testimoniare ciò ci sono i padri separati della “casa dei papà”, gestita dall’associazione “Un sorriso”.
Ettore, dopo essersi separato, ha vissuto per tre mesi dentro la propria macchina parcheggiata proprio nei pressi della casa nella quale viveva con la moglie e i figli.
Altro esempio è quello di Gianluca, un maresciallo della Marina che, dopo aver trascorso del tempo in caserma, ha trovato un appartamento da 700 euro al mese che l’ha ridotto sul lastrico.
Ad oggi, grazie alle concessioni da parte del comune di Roma, i due vivono in una vera casa nella quale possono incontrare i figli dignitosamente. La sistemazione è provvisoria, infatti il limite di permanenza è di circa un anno. “Da noi non ci sono strutture adeguate nemmeno per sopravvivere. Qualcuno, prima o poi se ne dovrà occupare”, ha affermato Gianluca.
Insomma, la crisi colpisce il reddito, il patrimonio, i consumi, il lavoro e adesso, costringe a tenere fra le mura domestiche anche i partners, mariti o mogli che siano, che invece si vorrebbe liquidare.
I.V.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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