Istat: la crisi colpisce anche le vacanze degli italiani

Dopo aver colpito il patrimonio, il lavoro e i consumi alimentari, la crisi ha investito le vacanze e chiede agli italiani di rinunciare anche a questo piccolo lusso.

Dopo aver colpito il patrimonio, il lavoro e i consumi alimentari, la crisi ha investito le vacanze e chiede agli italiani di rinunciare anche a questo piccolo lusso.

Gli italiani non possono più permettersi di andare in vacanza. Questo il risultato di un recente studio condotto e pubblicato dall’Istat alla vigilia del Bit di Milano.  D’altronde, fa notare Codacons,  già nel 2011 il 46,6% degli italiani non poteva permettersi una settimana di ferie all’anno lontano dalla propria abitazione, percentuale che nel Sud e nelle Isole saliva al 65,5%.

Istat“Nel 2012 i viaggi con pernottamento effettuati in Italia e all’estero dai residenti sono stati 78 milioni e 703 mila. Rispetto all’anno precedente la riduzione è stata del 5,7%, ciò conferma la tendenza negativa avviata dal 2009″, lo ha dichiarato l’Istat dopo aver eseguito l’ennesimo studio sulle conseguenze della crisi.
L’ammontare dei pernottamenti , a quota 501 milioni e 59 mila notti, e la durata dei viaggi (circa 6,4 notti) rimangono stabili rispetto al 2011, ma in compenso, i viaggi di vacanza, che rappresentano l’87,3% del totale, registrano una sensibile flessione di circa -5,3%, anche se si rimane comunque, su livelli più elevati rispetto all’anno 2010/2011. Inoltre, rispetto a due anni fa, si contrae il numero delle persone che mediamente viaggiano in un trimestre, si passa infatti, dal 23,6% del 2011 al 23,2% del 2012.

“Risulta stabile- ha continuato l’Istat – anche il numero medio dei viaggi pro-capite (1,3%) e la durata media dei viaggi, sia di vacanza che di lavoro, rispettivamente 6,9 e 2,9 notti.” Lo studio del “paniere” ha poi sottolineato come, anche il periodo estivo rimanga pressoché invariato nell’ammontare complessivo dei viaggi e dei turisti, nella durata media delle vacanze lunghe (circa 12,3 notti), nel flusso dei turisti che preferiscono come destinazione l’estero ( con un sostanziale aumento di quelli diretti verso i paesi extra-europei (+31,4%).

Diminuiscono invece, le gite in montagna (-20,7%) e le visite a città o località d’ arte (-18,9%), mentre aumentano le vacanze al lago, campagna e collina (+52,5%).
Emergono in forte calo le vacanze lunghe in albergo (-16,9%) e quelle brevi in abitazioni di proprietà (- 24%). Restano stabili e pressoché invariati i viaggi nelle strutture ricettive collettive e negli alloggi privati.   “La prenotazione diretta- ha concluso l’Istat nella sua nota- si conferma la modalità preferita di organizzazione del viaggio, impiegata infatti, per il 52,7% degli itinerari, una quota stabile rispetto al 2011. L’auto resta il principale mezzo di trasporto ed è utilizzata nel 60,5% dei viaggi, soprattutto per quelli turistici (63,7%)”.

codaconsPer il Codacons in Italia i prezzi sono troppo alti e che nel rapporto qualità prezzo il nostro Paese continua sistematicamente a perdere posizioni rispetto a mete più economiche come Spagna, Grecia, Croazia, Egitto e Turchia. La realtà è che da quando l’ Italia ha perso le vecchie lire svalutate il settore turistico non si è più ripreso. Con l’ euro forte era obbligatorio recuperare competitività investendo maggiormente sulla qualità dell’ accoglienza, la riqualificazione delle strutture alberghiere, il rapporto qualità/prezzo, l’ informazione, la correttezza del comportamento degli operatori
turistici. Per non parlare dell’ assenza di investimenti pubblici indispensabili per migliorare infrastrutture, trasporti e viabilità.
I.V.

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