Per ora la TV pubblica greca, Ert, rimane aperta

Il Consiglio di Stato greco, blocca la chiusura della televisione pubblica Ert, andando cosi contro la decisione presa senza preavviso dal governo del premier Antonis Samaras, per far fronte alla crisi economica che ha messo in ginocchio il paese.

La chiusura repentina e forzata dell’emittente ellenica,  era stata annunciata lo scorso 11 giugno ed era avvenuta in poche ore, gettando nella disperazione i 2.656 dipendenti, ai quali era stata assicurata unicamente una buonuscita e l’autorizzazione a presentare la propria candidatura per lavorare nella nuova struttura privata che avrebbe dovuto prendere il posto della pubblica.
Il portavoce del governo, Simos Kledikoglu, aveva giustificato la decisione spiegando che “in un momento in cui al popolo greco vengono imposti sacrifici non ci possono essere entita’ intoccabili che possono restare intatte quando si applicano tagli ovunque. La Ert e’ un caso particolare di sacche di opacità – a chiarito Kledikoglu – e richiede un incredibile spreco di denaro pubblico, costando da tre a sette volte le altre tv e avendo da quattro a sei volte il personale di altre strutture con ascolti ridotti”.

Per sostituire la tv pubblica era stata prevista la nascita di una emittente privata, che avrebbe dovuto chiamarsi Nerit.

Le proteste da parte del personale licenziato non si sono fatte attendere. Sono scesi per strada per protestare contro la decisione del governo di destra e i giornalisti della Ert hanno continuato a produrre i loro programmi trasmettendoli in streaming su alcuni siti internet e sulla radiotelevisione dell’ Unione Europea.

In loro soccorso arriva la decisione del Consiglio di stato, massima autorita’ giuridica della Grecia,  che ha ordinato la riapertura della Ert, almeno fino a quando non sara’ costituito un nuovo organismo.

Alessandra Angeletti