Sono cominciati nella notte i primi trasferimenti di migranti da Lampedusa, dopo l’incendio doloso che ieri pomeriggio ha distrutto il Centro di prima accoglienza di contrada Imbriacola. Circa 200 tunisini sono stati imbarcati su due C130 dell’ Aeronautica militare diretti alla base di Sigonella (Catania).
Gli extracomunitari rimasti sull’isola, oltre un migliaio, hanno trascorso la notte all’addiaccio all’interno dello stadio comunale. Solo un centinaio, tra cui una ventina di donne, sono rimasti nel centro, che tuttavia è inagibile: le palazzine dove vengono ospitati gli immigrati sono state infatti divorate dalle fiamme. I danni sono ingenti, come ha confermato anche il responsabile della struttura, Cono Galipò, che non ha dubbi sulla natura dolosa del rogo, visto che poco prima nelle camerate dove si sono sviluppate le fiamme era stato compiuto un sopralluogo. La tensione tra i tunisini era cresciuta negli ultimi giorni, dopo la conferma da parte del governo della linea dura circa il proseguimento dei rimpatri. L’inchiesta aperta dalla Procura di Agrigento contro ignoti dovrà adesso identificare gli autori dell’incendio e accertare eventuali responsabilità. Ieri il sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis, aveva lanciato un nuovo appello al premier Berlusconi e al ministro Maroni per trasferire immediatamente tutti gli immigrati ancora sull’isola.
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