Direzione del Pd sulla riforma elettorale concordata sabato con Berlusconi. Braccio di ferro con Cuperlo.
Gianni Cuperlo
Riunione in diretta web oggi alla direzione del Pd, per discutere l’Italicum, ovvero il progetto di riforma elettorale che il segretario Matteo Renzi ha concordato sabato con Silvio Berlusconi e che prevede il ritorno al proporzionale, con premio di maggioranza per garantire la governabilità e un listino di sei nomi. Ma la minoranza non ci sta, e con Gianni Cuperlo dice no alla proposta.
La proposta che Renzi ha definito “Italicum”, concordata sabato scorso con il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi e discussa con altri leader, fa parte di un pacchetto con due leggi costituzionali, cioè il superamento del Senato e la revisione dei poteri delle Regioni. Sulla riforma del Senato, Renzi vuole portare una proposta specifica nella segreteria del Pd entro il 15 febbraio ed entro fine febbraio in Parlamento, per arrivare alla prima lettura entro il 25 maggio.
Il sistema elettorale concordato con Berlusconi – ma che secondo il sindaco di Firenze viene incontro anche alle richieste della maggioranza di governo di Enrico Letta, di cui fa parte il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano – prevede la ripartizione dei seggi della Camera su base nazionale, in 120 collegi elettorali (che Renzi ha definito collegi plurinominali, visto che dovrebbero essere composti di pochi candidati, 4 o 5). Le liste potranno allearsi, formando coalizioni che dovranno superare uno sbarramento del 12 per cento dei voti validi per ottenere seggi, mentre le singole liste alleate dovranno avere il 5 per cento. Le liste fuori dalle coalizioni dovranno avere invece almeno l’8 per cento. La coalizione o lista più votata potrà avere un premio di maggioranza solo a patto che ottenga almeno il 35 per cento dei voti. In quel caso, il premio sarebbe al massimo del 18 per cento fino al massimo del raggiungimento del 55 per cento dei seggi. Se nessuno arrivasse a quella soglia, due settimane dopo si andrebbe al ballottaggio tra le due liste o coalizioni più votate, e il vincitore di questo secondo turno o ballottaggio otterrebbe alla fine il 53 per cento dei seggi.
Ma la proposta non piace alla minoranza del partito.
La proposta di legge elettorale non è convincente – afferma il presidente dem Cuperlo – perché non garantisce né una rappresentanza adeguata né il diritto dei cittadini a scegliere i propri rappresentanti. Né una ragionevole governabilità”.
Cuperlo accusa anche il segretario di aver riabilitato Berlusconi e gli rinfaccia di non saper guidare il partito.
Si dice che è tutto deciso con il voto delle primarie dell’8 dicembre? Allora è inutile convocare la direzione tra quindici giorni. Funziona così un partito? Io spero di no. E credo di no”.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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