“Basta clima d’odio, prima o poi provocherà qualcosa di grave”. E’ polemica su un post, poi chiarito, del consigliere regionale M5S Daniele Barillari su Facebook in polemica con i giornalisti nel quale si legge “i pennivendoli che nascondono la verità pagheranno per tutto questo”. “Pagare in termini di copie non vendute”, ha poi precisato Barillari.
Il presidente dell’Ordine dei Giornalisti Enzo Iacopino ha fatto un esposto in Procura: “Basta minacce, alimentare clima d’odio provocherà qualcosa di grave”.
“IL Pd di Renzi riapre Malagrotta, l’omertoso PD di Zingaretti non solo tace, ma ricicla Fortini come “esperto rifiuti” dopo che il M5S lo ha cacciato dall’Ama x i danni che ha causato a tutta Roma -scrive Barillari nel primo post- Di questa vergogna, tv e giornali di regime non spendono una sola parola. Ancora sono impegnati a spalare fango sulla Muraro. I pennivendoli che nascondono la verità pagheranno per tutto questo”. Poi in una altro post la precisazione:
Io non ho minacciato nessuno ma ho solamente voluto evidenziare come la stampa che da mesi attacca la Muraro spende ben poche parole per spiegare l’emergenza rifiuti nel Lazio, responsabilità del PD, un comportamento che certe testate pagheranno sicuramente con un’ulteriore diminuzione delle copie vendute, così come emerge dall’ultimo rapporto sulla vendita della stampa quotidiana. Il presidente dell’ordine dei giornalisti dovrebbe occuparsi piu’ di eliminare precariato e caporalato, veri nemici della libertà di stampa, che del mio profilo facebook”.
Insorge anche l’Associazione Stampa Romana: “Il consigliere regionale pentastellato Barillari continua un suo personale e assurdo duello con la categoria, con i giornalisti. Oggi ci tratta come pennivendoli per aver trascurato notizie che riguardano il ciclo dei rifiuti e la nomina di Fortini, ex numero uno di Ama, come consulente del presidente Zingaretti. Una rapida rassegna stampa, anche radiotelevisiva, dimostra come questo sia falso”. Così Lazzaro Pappagallo, segretario dell’Asr. “Barillari, proprio per la sua militanza politica, dovrebbe sapere bene che i post su Facebook non sono un affare privato ma sono comunicazione pubblica. E un post che chiude con “Noi non dimentichiamo, noi non perdoniamo” ricorda gli anni più bui della nostra Repubblica. Gli errori, caro Barillari, possono diventare nelle mani sbagliate orrori”, conclude Pappagallo
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