Anche se ha dell’incredibile, siate pur certi che non è una fake news. Non perdete tempo quindi a cercare la notizia tra le bufale più recenti perché non la trovereste. Il governo ha bocciato l’emendamento della Lega per la proroga al pagamento dell’Imu per gli immobili resi inagibili dai terremoti. Dunque, al danno di non poter usufruire della propria casa, si aggiunge la beffa di dover pagare ugualmente l’imposta municipale unica con l’aliquota stabilita dal comune di residenza.
“Non ce lo aspettavamo”. In una nota i deputati leghisti Guglielmo Golinelli ed Emanuele Cestari spiegano la loro delusione per la decisione del governo di respingere il loro emendamento alla legge di bilancio in favore dei cittadini che possiedono immobili inagibili – e quindi non utilizzabili – a causa dei terremoti.
“Incomprensibile – scrivono i due parlamentari della Lega – la bocciatura dell’attuale maggioranza all’emendamento della Lega che prevedeva la proroga delle esenzioni del pagamento dell’Imu per gli immobili resi inagibili dal terremoto”. Una proposta, quella di Golinelli e Cestari, pensata per alleggerire il carico fiscale su coloro che hanno dovuto patire i danni dei sismi degli ultimi anni, possedendo immobili nelle zone terremotate. “In questo modo – spiegano i due deputati – l’attuale maggioranza mette in difficoltà sia i privati cittadini che le amministrazioni comunali di Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, regioni dove ad amministrare i comuni ci sono anche Giunte Pd. Uno schiaffo – continuano – a quanti hanno subito danni anche ingenti a case e abitazioni per colpa del sisma e che, dopo la scellerata decisione della coppia Pd-M5s, saranno costretti a mettere mano al portafoglio e pagare un’imposta su edifici che sono inutilizzati perché inagibili”.
Intanto prosegue in Parlamento la discussione sulla manovra. Mentre ferve il dibattito tra maggioranza e opposizione, con la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, a definire la legge di bilancio una “dichiarazione di guerra contro chi produce e lavora”, dall’Ocse arriva un assist al governo. “Francia, Italia, Spagna e Belgio hanno meno spazio a disposizione per allentare le tasse” per i loro “considerevoli deficit di bilancio ed elevati rapporti debito pubblico/Pil”, si legge nel rapporto Ocse sull’Economic Outlook.
Rapporto che di fatto legittima l’aggravio fiscale previsto dalla manovra, che nel testo approdato in Parlamento prevedeva nuove tasse per oltre 6 miliardi di euro.
Ma proprio sui balzelli è acceso da tempo un fortissimo scontro nella maggioranza, con Italia Viva di Matteo Renzi sugli scudi per tagliare alcune delle tasse previste dai 5 Stelle e dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri: plastic e sugar tax, oltre alla tassa sulle auto aziendali. Il problema, come sempre, è quello delle coperture. Per trovarle, Meloni suggerisce di “abolire il reddito di cittadinanza”, misura che allo Stato costa – secondo la stima di You Trend – 5.5 miliardi l’anno.
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