Marino nuovo sindaco di Roma

Ignazio Marino è il nuovo sindaco di Roma. Una vittoria che in un primo impatto potrebbe apparire netta, ma che andando oltre quel 60% (contro il 40 di Gianni Alemanno) risulta a dir poco drammatica. Il medico Genovese è stato infatti votato da un quarto dei romani aventi diritto al voto.  Il vero vincitore di questa tornata elettorale è stato l’astensionismo. Continuando a snocciolare numeri si può dire che due romani su tre hanno disertato il ballottaggio. Un dato più drammatico di quello già grave del primo turno. Marino si troverà quindi ad amministrare una città che ha detto la sua, non portandolo in trionfo come ci vuol far credere, ma proclamando a gran voce la propria sfiducia per la classe politica, certificata anche dalla scarsa affluenza negli altri comuni chiamati alle urne.

Marino, inoltre, dovrà risollevare le sorti di una città, in quelle stesse condizioni critiche che non hanno permesso la riconferma di Alemanno. Con nessun soldo in cassa (nulla di paragonabile comunque ai 12 miliardi di debiti che trovò il suo avversario nel lontano 2008), patto di stabilità soffocante e crisi economica per la quale ancora non si intravede la luce in fondo al tunnel.

Il medico genovese,sembra comunque avere tutte le intenzioni di metterci il massimo impegno.  Queste le sue parole pronunciate a caldo in conferenza stampa: “sono emozionato perché mi rendo conto della responsabilità che la città mi consegna – afferma – Spero nei prossimi anni Roma possa essere orgogliosa di me”. Dopo i ringraziamenti di rito, al suo staff, al partito e a tutti i (pochi) romani che hanno creduto in lui, Marino fa anche un accenno al dato più importante emerso da questa chiamata alle urne: l’astensionismo: “sento una grande responsabilità per i romani e le romane che non si sono recati alle urne a causa delle disillusione nei confronti della classe dirigenti. Arriveremo al nostro obiettivo solo raggiungendo quelle persone che sono convinte che la politica non sa fare, noi – conclude – dobbiamo dimostrare che politica è servizio per le città”.

Alemanno dal canto suo deve fare i conti con una vera e propria disfatta, giustificabile solo in parte con le difficili condizioni con cui si è trovato a governare. Tanti gli errori della sua amministrazione, ma tante anche le congiunture sfavorevoli, non ultima l’opposizione molto dura della sinistra, finalizzata spesso  più all’ostruzionismo che non ad una politica costruttiva. Quello che non accadrà con lo stesso Gianni Alemanno  che in conferenza stampa, ha già affermato di voler fare “un’opposizione serena e – appunto – costruttiva”.

Lo sconfitto  ha quindi fatto i complimenti al suo avversario, affermando però che la sonora sconfitta, certificata anche dal risultato degli altri municipi (15 a zero per il centrosinistra!) e degli altri comuni, deve indurre il centrodestra ad una profonda riflessione che porti a quel rinnovamento mai avvenuto.

Infine, dopo essersi reso disponibile per il passaggio di consegne in Campidoglio, il sindaco uscente ha incassato il rifiuto da parte di Marino “perché i passaggi di consegna devono avvenire in maniera ufficiale e formale”.

Da domani quindi inizierà il lavoro della nuova amministrazione, in attesa della nomina della giunta, la nuova assemblea capitolina sarà composta da 48 consiglieri di cui 20 del Pd, 7 del Pdl, 3 della lista Alfio Marchini e 4 del M5S.

U.C.