Il caso marò si complica: Daniele Mancini, ambasciatore italiano in India, è stato raggiunto da una comunicazione secondo cui “non può lasciare il Paese senza autorizzazione”.
“L’ambasciatore d’Italia Daniele Mancini non può lasciare l’India senza l’autorizzazione della Corte Suprema prima dell’udienza fissata dalla stessa per il 19 marzo”. Con queste parole l’avvocato Dilijeet Titus, responsabile dello studio legale che sta assistendo i marò in questa delicata vicenda, ha confermato quanto la situazione di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone si stia facendo sempre più complicata ed ambigua. Nelle sue dichiarazioni all’Ansa, l’avvocato Titus ha precisato che “La Corte ha emesso un’ordinanza, firmata dal suo presidente, Altamas Kabir, in cui si chiede all’ambasciatore Mancini di restare in India e di inviare una comunicazione entro il 18 marzo, in vista dell’udienza che si terrà il giorno successivo”.
La Corte Suprema di New Delhi , oltre al provvedimento firmato nei riguardi dell’ambasciatore italiano, ha inviato in queste ore anche una comunicazione ai due fucilieri della nostra marina militare coinvolti nell’uccisione di due pescatori indiani, colpiti nell’ambito di un’azione di antipirateria a bordo di una nave commerciale italiana in navigazione nell’Oceano indiano.
I due marò, come è noto sarebbero dovuti rientrare in India il 22 marzo, dopo la scadenza del permesso loro concesso per votare alle recenti elezioni nazionali italiane, ma dopo le dichiarazioni del ministro Giulio Terzi e la decisione di non farli rientrare in India, la situazione si è fatta più complessa. Intanto, il governo indiano ha fatto sapere che farà rispettare l’ordinanza della Corte Suprema nei confronti di Mancini e il ministro degli esteri indiano, Salman Khurshid, ha detto: “Ci atterremo a quanto disposto dalla Corte nel massimo interesse del nostro Paese e del nostro sistema giudiziario”.
Ma l’articolo 29 della Convenzione di Vienna sottoscritta sia dall’Italia che dall’India chiarisce che un ambasciatore gode di totale immunità diplomatica e stabilisce che “ non può essere sottomesso ad alcuna forma di fermo o arresto. Lo Stato ricevente lo tratterà con il dovuto rispetto e adotterà tutte le misure appropriate per evitare qualsiasi attacco alla sua persona, libertà o dignità”. Nonostante ciò, alcuni esperti di diritto internazionale hanno chiarito che il fatto che Mancini abbia acconsentito di sua spontanea volontà ad assoggettarsi alla giurisdizione indiana, presentando addirittura una dichiarazione giurata, potrebbe non consentirgli di usufruire di tale immunità.
I.V.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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