L’accordo UE-Turchia sul controllo dei flussi di migranti è in dirittura d’arrivo. Lo ha annunciato oggi su Twitter il primo ministro della Repubblica ceca, Bohuslav Sobotka, e lo hanno confermato fonti europee.
A Bruxelles sono ripresi i negoziati fra il Consiglio UE e il premier turco Ahmet Davutoglu per definire i termini precisi dell’intesa. La bozza sulla quale si è raggiunta l’intesa, secondo le fonti, prevede di rinviare in Turchia, a partire dal prossimo 4 aprile, tutti i migranti sbarcati sulle coste greche dal 20 marzo.
Resta in vigore il meccanismo ribattezzato “uno contro uno”: i 28 Stati della UE accoglieranno tanti profughi siriani – che vengono da uno Stato in guerra, e hanno diritto all’asilo politico – quanti saranno i migranti rinviati in Turchia. Tra le novità emerse dalle ultime trattative c’è un meccanismo che fissa la quota massima dello scambio a 72 mila unità ogni anno. Se il numero dei siriani reinsediati nella UE supererà la quota prevista, le istituzioni europee concluderanno che la Turchia non sarà riuscita a contenere i flussi migratori, e l’accordo sarà interrotto.
Il documento sul tavolo affronta anche la questione dell’inquadramento legale dei rimpatri: si faranno in linea con il diritto internazionale e con l’ordinamento UE, il che in sostanza esclude la possibilità di espulsioni di gruppo.
In cambio, l’Unione promette di affrontare i lavori preparatori per aprire nuovi capitoli di negoziato per rilanciare le relazioni con la Turchia. Quanto al budget, Bruxelles e Ankara definiranno insieme i progetti da finanziare con i primi tre miliardi di euro previsti nei piani; poi si affronterà la questione dello stanziamento degli altri tre miliardi chiesti nelle scorse settimane da Davutoglu.
Stamattina il presidente della Repubblica turco, Recep Tayyip Erdogan, aveva tuonato contro l’Europa in un discorso alla tv di Stato.
In un momento in cui la Turchia ospita tre milioni di migranti, quelli che non trovano spazio per una manciata di rifugiati, che nel mezzo dell’Europa tengono questi innocenti in condizioni vergognose, dovrebbero prima guardare a se stessi.
Le perplessità del suo governo si sarebbero superate durante la colazione di lavoro fra Davutoglu e una formazione ristretta di negoziatori europei: erano presenti il presidente del Consiglio UE Donald Tusk, il presidente della Commissione UE Jean-Claude Juncker e il primo ministro olandese Mark Rutte, presidente di turno dell’Unione.
La nuova versione del testo sembra soddisfare anche il presidente di Cipro, Nicos Anastasiades, che nei giorni scorsi aveva minacciato di boicottare qualsiasi iniziativa presa senza il suo consenso.
F.M.R.
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