Una gigantesca macchina per scrivere, alta due metri, dalla quale esplodono verso il cielo decine di fogli fitti di parole. Così, con questa installazione di grande effetto, gli scenografi Oscar Dante Ferretti e
Francesca Lo Schiavo hanno sintetizzato l’ispirazione civile, la forza poetica e la creatività profetica di Pier Paolo Pasolini. Lo scrittore, poeta e regista, che il 2 novembre di 36 anni fa veniva ucciso all’ Idroscalo, è il protagonista della mostra «P.P.P.» in programma all’ Auditorium, dal 27 ottobre al 5 novembre. L’ omaggio, voluto dal sindaco, ideato da Equa di Camilla Morabito e prodotto dalla Cineteca di Bologna in collaborazione con la Fondazione Cinema per Roma, è stato inaugurato in concomitanza con l’ apertura del Festival del cinema. «Ed è indirizzato», spiegano Ferretti e Lo Schiavo, «soprattutto ai giovani che invitiamo a scoprire, o riscoprire, i valori civili e culturali che hanno caratterizzato l’ opera di Pasolini, il massimo intellettuale italiano del Novecento».Compongono la mostra molte foto scattate sui set («Mamma Roma», «Uccellacci uccellini», «La ricotta», «Teorema»), lettere, sceneggiature, articoli, filmati d’ archivio, registrazioni audio in un itinerario espositivo scandito da otto schermi. E sono otto le installazioni che, in un gioco di specchi e di interrelazioni reciproche, condensano i temi cari a Pasolini: la sua critica alla modernità, l’ attenzione per l’ universo figurativo, la poesia, la dimensione del sacro, l’ utopia del mondo primitivo, la globalizzazione considerata come un rischio. Ad aprire e chiudere il percorso sarà la biografia del maestro evocata dalle immagini e la morte, tema ricorrente della sua opera. Ferretti, due Oscar, collaborò a otto film di Pasolini. «Compreso l’ ultimo, Salò e le 120 giornate di Sodoma, che vedemmo due giorni dopo la morte di Pier Paolo», racconta. «Inutile dire che fu per tutti uno choc». Il Festival di Roma doveva questo omaggio a un grande poeta della periferia romana e a un grande testimone della nostra città”, – ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. “Stiamo lavorando all’ Idroscalo – ha annunciato Alemanno – per realizzare un museo permanente dedicato alla figura di Pasolini”poiché è necessario ‘ di “diffondere il suo messaggio culturale soprattutto tra i giovani”.
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