Donne e uomini in pensione a 67 anni entro il 2026, riforma del lavoro con licenziamenti più facili in presenza di stati di crisi, dismissione del patrimonio pubblico con ricavi attesi di 5 miliardi
. Quanto alle dinamiche di competitività e concorrenza dovrebbero essere favorite aumentando i poteri dell’Antitrust, provvedimento atteso entro il primo trimestre del 2012. Questi alcuni degli impegni del governo italiano contenuti nella lettera consegnata a Bruxelles per il vertice dei capi di Stato. Quanto ai tempi richiesti dalla Ue: piano crescita entro il 15 novembre, quattro direttrici di intervento nei prossimi 8 mesi. In ogni caso l’esecutivo si impegna a monitorare l’andamento dei conti pubblici e «qualora il deterioramento del ciclo economico dovesse portare a un peggioramento nei saldi il governo interverrà prontamente». Come? «L’utilizzo del Fondo per esigenze indifferibili – viene spiegato nella lettera – sarà vincolato all’accertamento, nel giugno del 2012, di andamenti dei conti pubblici coerenti con l’obiettivo per l’indebitamento netto del prossimo anno».
L’Ue accoglie «con favore i programmi dell’Italia per le riforme strutturali per rafforzare la crescita e per la strategia di consolidamento fiscale» e invita «la Commissione a presentare una valutazione delle misure e a monitorarne l’attuazione». È quanto si legge nelle conclusioni dell’Eurogruppo anticipate in nottata dall’agenzia Ansa. «Apprezziamo l’impegno dell’Italia a raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2013 e un surplus di bilancio strutturale nel 2014, portando ad una riduzione dell’indebitamento pubblico al 113% del PIL nel 2014, così come – si legge ancora nelle conclusioni – la prevista introduzione della regola del pareggio di bilancio nella Costituzione entro la metà del 2012». I leader di Eurolandia invitano quindi «l’Italia a attuare le proposte riforme strutturali per aumentare la competitività, riducendo i vincoli burocratici, abolendo le tariffe minime nei servizi professionali e liberalizzando ulteriormente i servizi pubblici e le utilities». «Prendiamo nota – proseguono i leader – dell’impegno dell’Italia a riformare la legislazione del lavoro e in particolare le regole e le procedure dei licenziamenti e a rivedere l’attuale frammentato sistema di ammortizzatori sociali entro la fine del 2011, tenendo conto dei limiti delle finanze pubbliche. Prendiamo nota del piano di innalzare l’età pensionabile a 67 anni entro il 2026 e raccomandiamo una rapida definizione dell’iter per raggiungere questo obiettivo». «Sosteniamo – si legge sempre nel passaggio dedicato al nostro Paese – l’intenzione dell’Italia di rivedere i programmi dei fondi strutturali ridefinendo le priorità dei progetti e concentrandosi sull’istruzione, l’occupazione, l’agenda digitale e le reti infrastrutturali e ferroviarie con l’obiettivo di migliorare le condizioni per favorire la crescita e ridurre il divario regionale». «Invitiamo la Commissione a presentare una valutazione dettagliata delle misure e a monitorarne l’attuazione», è la conclusione del passaggio.
I provvedimenti illustrati nella missiva inviata all’Unione europea
LICENZIAMENTI ‘FACILI’: «Entro maggio 2012 l’esecutivo approverà una riforma della legislazione del lavoro funzionale alla maggiore propensione ad assumere e alle esigenze di efficienza dell’impresa, anche attraverso una nuova regolazione dei licenziamenti per motivi economici nei contratti di lavoro a tempo indeterminato». Il governo interverrà poi nella pubblica amministrazione e renderà effettivi «con meccanismi cogenti/sanzionatori: la mobilità obbligatoria del personale; la messa a disposizione (Cassa integrazione) con conseguente riduzione salariale e del personale; superamento delle dotazioni organiche.
LIBERALIZZAZIONI: «Entro il 1° marzo 2012 saranno rafforzati gli strumenti di intervento dell’Autorità per la Concorrenza per prevenire le incoerenze tra promozione della concorrenza e disposizioni di livello regionale o locale. Verrà generalizzata la liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali in accordo con gli enti territoriali». Le principali disposizioni riguardano i settori della distribuzione dei carburanti e della Rc auto.
ZONE A ‘BUROCRAZIA ZERO’: Per migliorare l’fficienza e favorire la crescita, il governo punta poi ad incentivare al costituzione delle «zone a burocrazia zero» in tutto il territorio nazionale in via sperimentale per tutto il 2013, «anche attraverso la creazione dell’Ufficio Locale dei Governi quale autorità unica amministrativa che coinvolgerà i livelli locali di governo in passato esclusi».
RIFORME ISTITUZIONALI : La missiva contiene poi un’indicazione sulle principali riforme istituzionali che la maggioranza intende promuovere. Si parla di diversi disegni di legge che porteranno tra l’altro ad una riduzione del numero dei parlamentari, ad una agevolazione della partecipazione giovanile alla vita politica, all’abolizione delle province. Si fa poi riferimento alla riforma degli articoli della costituzione relativi alla libertà di iniziativa economica e alla tutela della concorrenza, nonchè alla riforma della pubblica amministrazione in funzione della valorizzazione dell’efficienza e del merito. Viene poi ricordato il proposito di introdurre in Costituzione il vincolo del pareggio di bilancio.
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