E’ tornata la guerriglia. Il movimento non si ferma. Non ne ha alcuna intenzione. La notte è esplosa con pedardi, lacrimogeni, nuovi scontri e feriti. Bilanci che da una parte e dall’altra contano i feriti. Sei, riportano le agenzie, tra le forze dell’ordine in più di due ore di una vera e propria guerra tra i monti della Val Susa.
Circa 200 manifestanti – secondo quanto riferito dalla Questura di Torino – si sono ritrovati di nuovo di fronte al cantiere della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione, alla Maddalena di Chiomonte (Torino). I feriti, sempre seconto quanto riportano le agenzie, sono un dirigente e tre agenti di Polizia, un maresciallo dei Carabinieri e un agente della Guardia di finanza, colpito a un piede da una bomba carta e trasportato in ospedale. Contro di loro, sembra che si siano scagliati alcuni – ha riferito la Questura di Torino – “aderenti all’area antagonista, di matrice autonoma e anarchica, la maggior parte dei quali con il viso coperto, indossando caschi e maschere antigas”. La Polizia ha risposto con getti d’acqua degli idranti e lanco di lacrimogeni. L’autostrada A32 Torino-Bardonecchia è rimasta comunque chiusa per tutta la durata dei disordini ed è stata riaperta al traffico intorno alle 3, al termine delle operazione di bonifica e la rimozione di pietre e altri oggetti dalla carreggiata. Il cantiere e’ stato attaccato da due lati: l’area archeologica e la zona sottostante il viadotto Clarea dell’autostrada A32. Proprio in questa zona, un gruppo di manifestanti ha tentato – senza riuscirci – di forzare la recinzione dell’area agganciando la rete con un arpione: le forze dell’ordine hanno allontanato il gruppo utilizzando idranti e lacrimogeni e hanno poi reciso il cavo metallico dell’arpione. Nei boschi intorno al cantiere, sono divampati vari roghi – secondo la Questura – di origine dolosa. Sassaiole e lanci di petardi contro le forze dell’ordine si sono avuti anche nella fase di deflusso e allontanamento dei manifestanti dal cantiere. Contemporaneamente ai disordini, infine, circa un centinaio di abitanti della Val Susa che contestano la realizzazione della ferrovia ad alta velocità hanno dato vita ad un altro presidio di protesta di fronte alla centrale elettrica di Chiomonte.
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