Accordo raggiunto sul programma nucleare iraniano. I rappresentanti della Repubblica islamica e dei 5+1, i cinque Stati membri permanenti del Consiglio di sicurezza ONU più la Germania, hanno annunciato stamattina a Vienna di aver superato gli ultimi ostacoli sulla via del compromesso.
Teheran continuerà ad arricchire l’uranio per produrre energia, ma rinuncia a sviluppare tecnologie nucleari per usi militari. In cambio la comunità internazionale ritirerà le sanzioni imposte da USA, UE e ONU secondo un calendario prestabilito.
Per i prossimi quindici anni, l’Iran ha accettato una limitazione delle scorte di uranio arricchito – l’eccesso verrà smaltito o venduto – e di riconvertire per usi medici il reattore ad acqua pesante di Arak, unico del suo genere attivo sul territorio nazionale. Per tutto questo tempo l’arricchimento proseguirà invece nella centrale di Natanz, ma senza superare la soglia del 3,67%.
In termini pratici, l’Iran non avrà a disposizione i mezzi per dotarsi di armi atomiche prima di dieci anni.
Le sanzioni internazionali saranno rimosse secondo una road map messa a punto dall’AIEA, l’Agenzia ONU per l’energia atomica, che ha sede a Vienna. Saranno le relazioni degli ispettori a dare il via libera alla rimozione delle sanzioni. Perciò, questi avranno il potere di richiedere formalmente il permesso a Teheran di ispezionare siti civili e militari; per negare loro il permesso, l’Iran si dovrà rivolgere a un tavolo arbitrale istituito ad hoc, composto da rappresentanti della Repubblica islamica e dei 5+1.
Secondo fonti interne all’agenzia, le ispezioni potrebbero iniziare già prima della fine di quest’anno, e le prime limitazioni commerciali a Teheran dovrebbero essere abolite dall’inizio del 2016.
L’embargo ONU sulle armi convenzionali durerà ancora cinque anni, mentre quello sulla tecnologia utile a costruire missili balistici ancora per otto.
Per valutare i progressi fatti in materia di applicazione dell’accordo, ogni due anni si terranno incontri di livello ministeriale fra i rappresentanti dell’Iran e dei 5+1. In caso di violazione dei termini, le sanzioni rientreranno in vigore automaticamente entro 65 giorni.
Concluse le trattative, il testo dell’accordo passa ora all’esame del Consiglio di sicurezza ONU, che emetterà una risoluzione in merito entro “pochi giorni”, come ha affermato il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius. Perché entri in vigore bisognerà aspettare ancora l’approvazione del Congresso USA e del Majlis di Teheran.
Nella politica di distensione e ripresa dei contatti diplomatici con gli ex Stati canaglia intrapresa da Barack Obama, l’intesa con l’Iran è una pietra miliare. Non si tratta solo di aver concluso un accordo con uno Stato con cui Washington non ha parlato in pubblico per trentadue anni: a differenza di Birmania e Cuba, Stati protagonisti delle ultime aperture dell’amministrazione USA, l’Iran è una potenza regionale di prima grandezza dal punto di vista demografico, economico e militare.
Questo può spiegare in parte perché il presidente USA abbia promesso ai repubblicani, ora in maggioranza al Congresso, di porre “il veto a qualsiasi legge che impedisca l’attuazione dell’accordo”.
Probabilmente spiega anche l’atmosfera trionfale e la soddisfazione dei negoziatori a Vienna. La decisione di oggi è “un segnale di speranza per il mondo intero” e “può aprire la strada a un nuovo capitolo delle relazioni internazionali”, ha affermato l’Alto rappresentante UE per la politica estera e di sicurezza Federica Mogherini. Si tratta di un “momento storico” anche per il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif, secondo il quale l’accordo è “il migliore che si potesse raggiungere”. Per Zarif si è trattato di un accordo win-win, cioè in grado di portare vantaggi a tutte le parti.
Come ha twittato il Segretario di Stato USA John Kerry, l’accordo “ci allontana dallo spettro del conflitto e ci avvicina alla possibilità della pace”.
Nel suo commento televisivo Obama ha spiegato che “nessun accordo avrebbe significato niente limiti al programma nucleare iraniano” e “un maggior rischio di guerra in Medio Oriente”.
L’accordo, definito “equo per tutti”, “apre una nuova pagina nelle relazioni tra l’Iran e il mondo”, ha commentato il suo omologo iraniano Hassan Rohani.
E per una volta, alla soddisfazione dell’Occidente corrisponde la soddisfazione del presidente russo Vladimir Putin: “Il mondo ha tirato un grosso sospiro di sollievo”. “L’intesa – si legge nel comunicato pubblicato sul sito del Cremlino – darà alle relazioni bilaterali tra Mosca e Teheran un nuovo potente impulso, favorirà la cooperazione nucleare civile fra Russia e Iran e contribuirà a combattere il terrorismo in Medio Oriente”.
Di “inversione di tendenza in Medio Oriente” parla anche il presidente della Repubblica italiano Sergio Mattarella, mentre il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, guardando agli obiettivi di lungo periodo, ha auspicato che la distensione con l’Iran e la sua uscita dalla lista degli Stati-canaglia possano convincere gli USA a rinunciare al suo progetto di uno scudo antimissile in Europa.
Chi non esulta, invece, sono gli storici alleati mediorientali degli USA, a cominciare da Israele. Il premier Benjamin Netanyahu ha parlato di un “errore di grave portata storica”. “In tutti i campi in cui occorreva negare all’Iran la capacita’ di dotarsi di armi atomiche sono state fatte generose concessioni”, ha spiegato il primo ministro in un incontro con il ministro degli Esteri olandese Bert Koenders. Gli ha fatto eco Tzipi Hotovely, viceministro degli Esteri dello Stato ebraico, che ha parlato di una “resa storica da parte dell’Occidente verso l’Asse del Male”.
Ieri, alcuni esponenti della Knesset avevano rimproverato a Netanyahu di non aver fatto abbastanza per evitare che i negoziati avessero successo. “Lo Stato di Israele agirà con tutti i mezzi per tentare di impedire la ratifica di quell’accordo”, ha replicato oggi Hotovely, mentre il premier ha rivolto un appello di unità a tutte le forze politiche nazionali.
Filippo M. Ragusa
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Do il mio consenso affinché un cookie salvi i miei dati (nome, email, sito web) per il prossimo commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy