Pasqua a Matera. Un coinvolgimento emotivo che viaggia tra i sassi “parlanti” di una città tra le più antiche al mondo il cui territorio custodisce testimonianze di insediamenti umani a partire dal paleolitico. Sorride a chi la guarda, questa cittadella romantica, “attraverso un velo di poesia e malinconia”. Così Giovanni Pascoli descriveva le sue suggestioni respirate nelle grotte dei sassi più antichi e più affascinanti del mondo, nella capitale dei contadini dove giace nascosto il cuore della loro antica civiltà.
Il periodo pasquale è il momento ideale per rivivere la grandezza cinematografica di queste pietre divenute famose attraverso le riprese del colossal “The Passion of Christ -La Passione di Cristo”, girate da un inedito Mel Gibson, l’attore regista sceneggiatore e produttore australiano di nascita e statunitense d’adozione che sorprendono gli occhi ed emozionano dritto al cuore. ‘Guide Matera’, il team di guide specializzate autorizzate e qualificate, specializzate nella conoscenza e valorizzazione del territorio della città dei Sassi e del Parco della Murgia materana, propone un esclusivo percorso a metà tra finzione e misticismo, tra sacro e profano, chiamato appunto “The Passion Tour”, un cammino lungo ma straordinario alla scoperta di tutte le location del film, attraverso un set cinematografico naturale ed unico al mondo quali sono, appunto, i Sassi di Matera.
Durante il tour guidato avrete modo di ammirare la lunga scalinata del Sasso Caveoso dove è stata girata la Via Crucis, luogo in cui è stata allestita anche per l’occasione la Porta di Gerusalemme. Vi farete trasportare nell’ambiente toccante e santo della Crocifissione, il “Golgota. E, ancora, laddove fu girata la scena del mercato, la profondità spirituale dell’Ultima Cena e molti altri punti salienti del film che lo hanno reso ancora più spettacolare.
Durante la visita la guida turistica vi racconterà aneddoti e curiosità legate alla realizzazione di questo film capolavoro e vi farà scoprire alcuni angoli dei Sassi di Matera che hanno letteralmente stregato, prima di Mel Gibson, Pasolini ne “Il Vangelo secondo Matteo” e molti altri registi di calibro internazionale.
Non finisce qui, Matera è contornata da circa 155 chiese rupestri scavate nella roccia calcarea risalenti a duemila anni fa, alcune visitabili, altre no, perché difficilmente raggiungibili, ma che contribuiscono a rendere il paesaggio un vero presepe vivente, interamente naturale. Una bomboniera di rocce, sassi e polvere di terra, preservata dall’Unesco dal 1993 e ammirata da tutto il mondo.
Sprazzi di verde si scorgeranno nelle passeggiate del Parco della Murgia materana, come completamento ideale della visita dei Sassi e del centro storico. Qui, tra siti archeologici e grotte in lontananza, si potrà godere di un panorama mozzafiato grazie ad una prospettiva unica, a dir poco eccezionale. Non poteva che essere patrimonio mondiale dell’Umanità, questo piccolo angolo ameno di paradiso, dove terra e cielo si perdono nella grandezza della natura, in una cornice pittoresca di sole, roccia e aria pulita.
Tradizione vuole che Pasquetta sia anche all’insegna della gita fuori porta e del pranzo luculliano. E Matera rispetta perfettamente le regole culinarie, ma con una marcia in più: l’originalità della sua atmosfera. Se non fosse per qualche nota di modernità -poche, distribuite tra qualche bar e altri luoghi di ristoro, ma sempre all’interno, senza intaccare mai il paesaggio – sembrerebbe proprio di essere tornati all’età della pietra, delle caverne, dove vino e cibi caldi sono l’essenza del vivere bene. E così, ristoranti in grotte naturali scavate nel tufo profumano l’aria di sapori secolari, di pasta fatta in casa, come le variegate “laganelle”, le orecchiette, gli strascinati. Piatti tipici, come la “pezzenta” , la conosciutissima salsiccia lucana e tanto altro ancora per ingentilire i palati più fini, conquistano i visitatori più affamati di prelibatezze e arte naturale. Il ristorante San Pietro barisano, ad esempio, propone diversi menù per le prime due feste di primavera: Pasqua e Pasquetta. Questa elegante trattoriola ricavata nella roccia, è adiacente alla “Casa Cava”, uno spazio di 900 mq articolato in 10 ambienti scavati nel tufo di una ex cava proprio nel cuore della città antica, nei pressi della Chiesa di San Pietro Barisano. Ma sono numerosi i ristorantini tipici, tutti ben forniti di ottimi vini (oltre 100 etichette), alcuni accompagnati anche da una ricercata e raffinata selezione musicale.
Come disse Carlo Levi nel suo ‘Cristo si è fermato a Eboli’: “chiunque veda Matera non può non restarne colpito, tanto è espressiva e toccante la sua dolente bellezza”.
F.C.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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