Aperti i fascicoli d’indagine sul disastro ferroviario avvenuto il 12 luglio in Puglia: tra gli indagati anche i due capistazione. L’ipotesi di reato è di disastro ferroviario colposo e omicidio colposo plurimo.
Le vittime accertate alla fine sono 23 e non 27 ma il dato non è certo una consolazione. Non è lo è per Samuele, il bambino di 6 anni tirato fuori dalle lamiere e che si ricorda solo che dormiva “sopra alla nonna” e poi uno “scoppio fortissimo”. Il nipote si è salvato, nonna Donata no. E non lo è nemmeno per Giuseppe Acquaviva, contadino di 51 anni che sui quei treni nemmeno ci stava ma è rimasto travolto quando i convogli hanno deragliato fuori i binari, mentre stava passeggiando tra gli ulivi.
Cosa ha reso possibile quelle morti, tra cui vi sono anche quelle dei due macchinisti ed un capotreno, oltre che 24 feriti ricoverati di cui otto in prognosi riservata? Di sicuro c’è quel segnale di via libera dato al treno fermo ad Andria non doveva esserci, ha affermato il direttore generale di Ferrotramviaria Massimo Nitti. Dal momento che non si tratta di un segnale automatico, come per quasi la totalità dei treni, l’errore umano sembra essere una delle ipotesi più probabili, ma resta sempre il guasto meccanico.
Il pool di quattro magistrati dovrà quindi indagare ogni direzione e “scandagliare ogni possibilità, anche per non fare l’errore di fermarci a quello che è accaduto ieri”, ha spiegato il pm.
Secondo alcune testimonianze, il secondo treno, partito da Andria sarebbe stato in ritardo perchè i passeggeri sarebbero stati fatti scendere dal primo treno, sul binario uno e salire su un secondo convoglio fermo sul binario due.
L’incidente ha però acceso i riflettori anche sui fondi europei stanziati per il rappoppio della linea Bari-Barletta. Ci si chiede come sono stati usati, e perchè, come spesso accade nel Meridione, lavori che dovevano concludersi nel 2009 sono tutt’ora in corso. Da qui, ad allagare lo sguardo sulle pessime condizioni in cui versa il trasporto ferroviario italiano, non solo del Sud, ci vuole poco.
Sarebbe forse ora di cominciare a domandarsi se si può veramente parlare di “rispetto dei regolamenti” e di “norme di sicurezza” quando migliaia di pendolari che ogni mattina devono fare i conti con treni regionali vecchi (quando non scioperano o non sono in ritardo) e sovraffollati.
Stefania Gnesi: “il sistema automatico è più sicuro. Lo sconcerto resta”. “Secondo le informazioni prese dal sito Rfi – ha affermato Stefania Gnesi ricercatrice dell’Istituto di scienza e tecnologie dell’informazione ‘A. Faedo’ del Consiglio nazionale delle ricerche (Isti-Cnr).- il sistema di blocco telefonico è usato in una piccola percentuale delle linee, il 98% è invece controllato da sistemi automatici più o meno raffinati, con livelli più o meno accurati a seconda della linea”.
Come funziona il blocco automatico. “Ci sono sensori su tutta la linea ferroviaria – ha spiegato la Gnesi – che segnalano blocco per blocco se la linea e’ occupata. Man mano che il treno avanza si bloccano gli altri treni, c’è come una distanza di sicurezza. Se per caso un treno sfora, viene mandato il blocco automatico, che può essere il classico semaforo rosso oppure l’interruzione della linea elettrica sul treno, che quindi si ferma”.
“E’ un sistema altamente sicuro – ha aggiunto la ricercatrice – perché tutte queste procedure vengono validate e testate prima di essere messe in uso, controllate via software e via hardware e devono rispettare delle regole di certificazione”.
Non sono stati solo gli esperti e i rappresentanti della politica ad intervenire in merito alla tragedia avvenuta tra le campagne pugliesi. Attori, Cantanti e scrittori hanno condiviso infatti, come molti altri di noi, i loro pensieri o una frase in ricordo delle vittime del deragliamento di tre giorni fa. “Non è una questione di poteri forti ma di poteri deboli – ha commentato in un’intervista l’attore pugliese Riccardo Scamarcio, che prendeva proprio quel trenino quando era uno studente – Qualcuno avrà sbagliato, ma la responsabilità più grave è ridurre le risorse per i servizi pubblici”.
Più duro ancora lo scrittore Roberto Saviano: “Il Presidente del Consiglio dice che cercherà i responsabili dell’incidente ferroviario di Barletta, credo che quelli dovrebbe individuarli la magistratura. A Renzi spetterebbe il compito di rendere il servizio ferroviario dignitoso che è abbandonato, trascurato, sottodimensionato. Muoversi in Puglia, in Calabria, in Campania, in Basilicata, in Sicilia è un’impresa da avventurieri”, aveva commentato l’autore di Gomorra sui social. Punta il dito contro un Sud dimenticato dalle Autorità anche l’attore romano Alessandro Gassmann: “Quei due treni, non si sarebbero scontrati, se anche il meridione, avesse le infrastrutture che ha il resto del paese. Promesse, promesse..”.
Sono su un treno qualunque che mi porterà verso giorni di musica e bellezza. Ma oggi il cuore è sospeso. Come se non lo sentissi più battere. Sento solo il suono delle rotaie che mi porta altrove…nella mia terra – ha commentato su Facebook il cantante dei Negramaro Giuliano Sangiorgi, originario della Puglia – Oggi l’oro perlato degli ulivi si è tinto di rosso. Ogni pensiero è rivolto a quelle persone che hanno perso la vita su un binario che taglia in due la puglia e da oggi… anche l’anima di tutti noi.G.”.
Ad intervenire anche il Garante dell’Anticorruzione, Raffaele Cantone il disastro ferroviario in Puglia “evidenzia purtroppo un oggettivo collegamento con la corruzione ed è frutto probabilmente di un errore umano, ma anche conseguenza di un problema atavico del nostro Paese di mettere in campo infrastrutture adeguate ed una delle ragioni di ciò è da individuarsi nella corruzione”.
Laurea magistrale in Storia contemporanea presso L'Università degli studi Roma tre. Master di primo livello I mestieri dell’Editoria, istituito da “Laboratorio Gutenberg” di Roma con il patrocinio del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale presso “Università Sapienza di Roma”. Dopo la laurea ho svolto uno stage presso Radio Vaticana, dove ho potuto sperimentare gli infiniti linguaggi della comunicazione.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Do il mio consenso affinché un cookie salvi i miei dati (nome, email, sito web) per il prossimo commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy