Recupero crediti troppo spesso in mano alla mafia

Come rivela il report 'Crisi nei pagamenti dell'imprenditoria nazionale' stilato dai servizi segreti, dietro il servizio di riscossione si cela la possibilità che le società di recupero credito possano subappaltare l'azione di incasso dei crediti alle organizzazioni criminali.

Una crisi di liquidità galoppante che svuota le casse e conduce sull’orlo del fallimento. Sono sempre di più le imprese italiane costrette a far fronte alle scadenze imposte dai crediti commerciali ricorrendo a metodologie alternative all’incasso dei pagamenti dovuti dai debitori.

Secondo quanto registrato dal Dipartimento informazioni per la sicurezza, il tasso di insolvenza ha subito dal 2008 a oggi una crescita esponenziale aumentando in 5 anni del 107 per cento. E le aziende per rimanere a galla affidano con frequenza sempre maggiore la propria sopravvivenza a società di recupero crediti. Queste società, che hanno il compito di assicurare la solvibilità delle imprese attraverso l’acquisto delle somme non riscosse, agiscono con licenza e quindi sotto il controllo del Viminale gestendo un recupero crediti del valore di 38 miliardi di euro annui. Non senza rischi però.
Come rivela il report ‘Crisi nei pagamenti dell’imprenditoria nazionale’ stilato dai servizi segreti, dietro il servizio di riscossione si cela infatti la possibilità che le società di recupero credito possano subappaltare l’azione di incasso dei crediti alle organizzazioni criminali. Con la conseguenza allarmante che utenze domestiche, mutui e prestiti passino in mano a delinquenti comuni che impongono regole totalmente illegali che spesso sfiorano l’usura.
F.S.

ULTIMI ARTICOLI